Le magnifiche diciotto è la nuova rubrica di approfondimento dedicata alle scrittrici che hanno vinto il Nobel per la letteratura.
Lo sapevate che dal 1901 ad oggi, il premio Nobel per la letteratura è stato assegnato a sole diciotto donne? Sì, è sempre quella roba lì, quella del soffitto di cristallo. Questo dato, di per sé, è sufficiente a evidenziare una disparità di genere significativa. Se consideriamo che il premio viene assegnato da oltre un secolo, il numero di donne premiate risulta piuttosto basso rispetto al numero totale di vincitori.
Inoltre, è importante sottolineare che solo nel 1993 una donna di colore, Toni Morrison, ha ricevuto questo prestigioso riconoscimento. Questo dato evidenzia come, oltre alla disparità di genere, esista anche una disparità di “razza” nel mondo della letteratura e nell’assegnazione di premi così importanti.
Questi dati ci invitano a una profonda riflessione. È evidente che c’è ancora molto da fare per raggiungere una vera equità e inclusione nel mondo della letteratura. Il talento e il contributo delle scrittrici devono essere riconosciuti e premiati. Genere o origine non possono continuare a essere motivi di discriminazione.
Vediamo insieme chi sono le magnifiche diciotto scrittrici che hanno vinto il premio e con quali motivazioni.
Selma Lagerlöf nel 1909 «per l’elevato idealismo, la vivida immaginazione e la percezione spirituale che caratterizzano le sue opere.»
Grazia Deledda nel 1926 «per la sua ispirazione idealistica, scritta con raffigurazioni di plastica chiarezza della vita della sua isola nativa, con profonda comprensione degli umani problemi.»
Sigrid Undset nel 1928 «principalmente per le sue potenti descrizioni della vita del Nord durante il Medioevo.»
Pearl S. Buck nel 1938 «per le sue ricche ed epiche descrizioni della vita contadina in Cina e per i suoi lavori autobiografici.»
Gabriela Mistral nel 1945 «per la sua lirica, ispirata da forti emozioni, che ha fatto del suo nome un simbolo delle aspirazioni idealistiche dell’intero mondo latino americano.»
Nelly Sachs nel 1966 «per la sua scrittura lirica e drammatica eccezionale, che interpreta il destino d’Israele con resistenza commovente.»
Nadine Gordimer nel 1991 perché «con la sua scrittura epica magnifica è stata di notevole beneficio all’umanità.»
Toni Morrison nel 1993 perché «in racconti caratterizzati da forza visionaria e rilevanza poetica dà vita ad un aspetto essenziale della realtà americana.»
Wislawa Szymborska nel 1996 «per la poesia che con ironica precisione permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti di realtà umana.»
Elfriede Jelinek nel 2004 «per il flusso melodico di voci e controvoci in romanzi e testi teatrali, che con estremo gusto linguistico rivelano l’assurdità dei cliché sociali e il loro potere.»
Doris Lessing nel 2007 in quanto «cantrice dell’esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa.»
Herta Müller nel 2009 perché «con la concentrazione della poesia e la franchezza della prosa, dipinge il panorama dello spodestato.»
Alice Munro nel 2013 perché «maestra del racconto breve contemporaneo.»
Svetlana Alexievich nel 2015 «per la sua opera polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio nel nostro tempo.»
Olga Tokarczuk nel 2018 (assegnato nel 2019) «per un’immaginazione narrativa che con passione enciclopedica rappresenta l’attraversamento dei confini come forma di vita.»
Louise Glück nel 2020 «per la sua inconfondibile voce poetica che con l’austera bellezza rende universale l’esistenza individuale.»
Annie Ernaux nel 2022 «per il coraggio e l’acutezza clinica con cui svela le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria personale.»
Han Kang nel 2024 «per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana.»
Nelle prossime settimane vi proporremo uno studio individuale su ciascuna delle magnifiche diciotto, nella speranza che questo numero sia destinato a crescere.
Cinzia Inguanta
Foto in alto: Le magnifiche diciotto – Elaborazione grafica C.I.
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