I versi della poeta iraniana sono un vero e proprio inno alla libertà e ai diritti delle donne e di tutti gli esseri umani.
Saluterò di nuovo il sole è la potente lirica di Farough Farrokhzad che vi proponiamo oggi. Scopriamo insieme il perché. Il 24 marzo 1980 Oscar Romero, Arcivescovo di San Salvador, fu assassinato mentre stava celebrando la messa nella cappella dell’ospedale Divina Provvidenza di San Salvador. Fu giustiziato a causa del suo impegno sociale contro la repressione e le violenze messe in atto dai governi militari in America Latina.
Quando nel 2010 l’assemblea generale delle Nazioni Unite si riunì per indire una giornata che celebrasse in tutto il mondo il diritto alla verità sulle gravi violazioni dei diritti umani e per la dignità delle vittime, scelse proprio questa data.
La nostra rubrica la celebra con un giorno di anticipo con una delle poesie più famose di Farough Farrokhzad, Saluterò di nuovo il sole. L’ascolto è accompagnato come sempre dal video curato da Debora Menichetti.
Serena Betti
Foto in alto: Farough Farrokhzad – letra global
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Saluterò di nuovo il sole
Saluterò di nuovo il sole,
e il torrente che mi scorreva in petto,
e saluterò le nuvole dei miei lunghi pensieri
e la crescita dolorosa dei pioppi in giardino
che con me hanno percorso le secche stagioni.
Saluterò gli stormi di corvi
che a sera mi portavano in offerta
l’odore dei campi notturni.
Saluterò mia madre, che viveva in uno specchio
e aveva il volto della mia vecchiaia.
E saluterò la terra, il suo desiderio ardente
di ripetermi e riempire di semi verdi
il suo ventre infiammato,
sì, la saluterò
la saluterò di nuovo.
Arrivo, arrivo, arrivo,
con i miei capelli, l’odore che è sotto la terra,
e i miei occhi, l’esperienza densa del buio.
Con gli arbusti che ho strappato ai boschi dietro il muro.
Arrivo, arrivo, arrivo,
e la soglia trabocca d’amore
ed io ad attendere quelli che amano
e la ragazza che è ancora lì,
nella soglia traboccante d’amore, io
la saluterò di nuovo.