Lola, Nerea, Carmen e Valeria ci portano con sé negli alti e bassi delle loro vite di donne indipendenti, moderne, libere ed emancipate.
Qualche settimana fa mia sorella mi dice: «Guarda Valeria su Netflix, è una serie che parla di quattro amiche, una fa la scrittrice. Secondo me ti piacerà.» Io aspetto un po’ – dovevo finire di vedere la seconda stagione di Lidia Poët – e poi le do ascolto. Il risultato? Aveva ragione in pieno!
Valeria è una serie tv spagnola composta da quattro stagioni per un totale di trenta episodi. Ispirata ai romanzi di Elisabet Bonavent, racconta la vita di quattro giovani donne. Lola, interprete mondana e sessualmente molto libertina; Carmen, pubblicitaria in carriera, romantica e insicura; Nerea, avvocata insoddisfatta, lesbica e perfezionista e Valeria, appunto, sognatrice e indecisa, che cerca l’ispirazione per scrivere il suo primo romanzo. In un profondo momento di crisi personale, sia nella vita privata che nella vena creativa, Valeria incontra Victor, bel tenebroso dagli occhi ammalianti. Comincia da qui il racconto della Valeria autrice, ma anche donna e amica, famosa per mandare messaggi vocali infiniti.
Di pari passo a quella di Valeria, assistiamo anche alle vite di Lola, Carmen e Nerea. Completamente diverse l’una dall’altra, si danno consigli, arginano paure, contengono malumori, condividono gioie, accolgono pianti. Quando una chiama le altre accorrono. Affrontano insieme drammi e grandi cambiamenti, ma anche serate spensierate, intimità private e la ricerca della tortilla più buona di Madrid. Ma soprattutto permea da ogni puntata un fortissimo senso di sorellanza, quello starsi vicino come punto fermo l’una per l’altra, sempre.
Nella narrazione ho apprezzato anche il modo molto moderno con cui sono stati trattati alcuni temi. Il desiderio di una neo mamma di tornare al lavoro, per esempio, o il suo senso d’inadeguatezza. Il grande divario che c’è ancora nelle carriere tra uomini e donne, una volta che la donna diventa madre, e come sia necessario eliminarlo. L’amore senza etichette, la libertà sessuale con il focus puntato sulla soddisfazione femminile, i confronti generazionali. Ma anche puntate in cui si parla di quei dolori adolescenziali che segnano a vita, di molestie, di libertà negate e body shaming. In un episodio si vedono le quattro amiche che si salutano dopo una serata e le seguiamo andare fino a casa a passo svelto, guardandosi attorno, con le chiavi tra le dita e la paura sotto la pelle. Poi il messaggio inviato: «Sono a casa» e il sollievo di tutte praticamente in un unico sospiro.
Valeria è una serie di donne che parla alle donne. È divertente, sincera, emotiva. Non si può fare a meno di amare ogni protagonista e il singolo viaggio dell’eroina che compie. Ricorda un po’ Sex and the city se vogliamo, ma personalmente non lo vedo un problema. Un solo avvertimento: se lo guardate in famiglia tenete presente che in quasi ogni puntata ci sono corpi nudi e scene di sesso che potremmo definire soft porn. Occhio a chi avrete di fianco sul divano, Netflix lo etichetta 16+.
Serena Pisaneschi
Foto in alto: da Taxidrivers.it, foto di Felipe Hernàndez/Netflix
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