Educazione e società: alla scoperta di un mondo inesplorato #3

Comunità Educazione e Societa
Spunti di riflessione per conoscere e comprendere le realtà che ci circondano. Comunità come possibile risorsa.

La comunità nel parlare quotidiano viene talvolta assimilata alla società. Il sociologo tedesco Ferdinand Tönnies nel 1887 fu il primo a metterle in contrapposizione perché caratterizzate da relazioni diverse. Nella società i rapporti sarebbero anonimi, tendenzialmente votati all’interesse e all’inganno, regolati da norme, leggi e sanzioni. Le relazioni di comunità invece le identificava in funzione del sangue, del luogo o dello spirito. Quelle di sangue farebbero riferimento ai legami di parentela. Invece quelle di luogo sarebbero determinate dalla vicinanza e quindi da frequentazioni costanti, mentre quelle di spirito, come ad esempio l’amicizia, deriverebbero da una relazione scelta volontariamente.

Ancora oggi possiamo riconoscere come tutte le relazioni di comunità possano essere caratterizzate da reciprocità, comprensione, solidarietà e valori condivisi che legano fra loro gli appartenenti a un determinato gruppo di persone. La natura spontanea e autentica dei rapporti di questo insieme possiamo rintracciarla anche nell’etimologia del termine. Quel munus di derivazione latina richiama infatti sia l’obbligo che il dono. I membri di una comunità si sentono in obbligo di donare agli altri membri, non sono costretti a farlo da imposizioni o sanzioni come invece succede nell’ambito della società. 

Se riflettiamo, nella realtà la comunità, che possiamo definire come un’entità organica, è comunque fatta di persone che appartengono anche alla società. Dalle singole persone, passando per le diverse comunità, si forma la società. Nell’epoca della globalizzazione, di mercati economici finanziari e tecnologici che vedono dissolvere ogni confine, parlare di comunità potrebbe sembrare nostalgico. Ada Manfreda, professoressa ordinaria di pedagogia sperimentale, in La comunità come risorsa afferma come, nonostante permanga una certa diffidenza verso la “comunità”, si registri oggi anche una certa disponibilità a rivalutarne il valore.

Nell’epoca di WhatsApp e delle videochiamate dovremmo aver imparato (anche solo per l’esperienza del coronavirus) che le relazioni mediate non possono sostituire le relazioni di prossimità. Manfreda ricorda che se «Stato e mercati hanno col tempo preso in carico molte delle funzioni che prima erano assolte dalle comunità, tuttavia laddove queste venissero del tutto a mancare ci sentiremmo più poveri e soprattutto soli. Confidiamo nelle comunità per non doverci trovare fragili individui a fronteggiare il molosso della globalizzazione. CI piace pensare che in caso di bisogno potremmo contare sui nostri parenti, i nostri amici, i nostri compaesani. Condividere con gli altri le nostre emozioni e i nostri pensieri ci è indispensabile.»

Manfreda vuole dissipare ogni sospetto che la sua visione sia quella di una comunità utopica o nostalgica. Per farlo, cita Raghuram Rajan. Il prestigioso economista, nel 2019, riconosceva l’importanza dei legami sociali, e suggeriva di rafforzare proprio quel terzo pilastro identificato dalla comunità. Le sue funzioni sono state, soprattutto negli ultimi decenni, prese in carico dallo Stato sociale e dai mercati. Ma siamo certi che riescano sempre a soddisfare le richieste dalla società ? Sempre dal testo di Ada Manfreda e Salvatore Colazzo La comunità come risorsa, Adriano Olivetti, a metà degli anni ’40, considerava la comunità «una meta da conquistare, grazie a una spinta etica e a un impegno politico che facciano avvertire tanto la limitatezza delle prospettive strettamente individuali quanto la sterilità di una concezione meramente utilitaristica della società.»

La pedagogia di comunità si occupa in modo particolare di riflettere su teorie e metodi che riguardano il legame fra l’individuo e l’insieme a cui appartiene. Riconosce quest’ultima come un importante luogo educativo capace di sollecitare partecipazione sociale, impegno politico, spirito di appartenenza nonché senso civico ispirandosi all’ideale democratico di perseguimento di un bene comune. Proseguendo dal #2 di questo percorso oggi abbiamo aggiunto un altro tassello, con il prossimo appuntamento proseguiremo il nostro viaggio in altri mondi inesplorati.

Paola Giannò

Foto in alto: Educazione e società – Immagine realizzata con Imagine Creator

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