L’educazione non è neutra. Il nostro modello educativo produce condizionamenti di cui spesso non siamo consapevoli.
Dal 30 agosto 2023 è in libreria Si è sempre fatto così! Spunti di una pedagogia di genere di Alessia Dulbecco edito da Tlon. È il primo saggio dell’autrice, nato dalla sua esperienza come pedagogista, formatrice e counselor specializzata nel contrasto alla violenza di genere. Come studentessa di scienze dell’educazione che ha da poco sostenuto l’esame di pedagogia di genere non potevo certo lasciarmi scappare l’occasione di leggerlo per voi. Ne sono rimasta conquistata e proverò l’ardua impresa di incuriosirvi ma non sarà facile, perché di motivi il testo ne offre davvero tanti.
La pedagogia e in modo particolare quella di genere in Italia è un ambito ancora poco conosciuto, almeno al di fuori del mondo accademico. L’introduzione dell’autrice si domanda il perché di questo vuoto. Lo scopo delle sue circa duecento pagine è proprio quello di sollecitare una riflessione critica in genitori e in coloro che a vario titolo lavorano nelle professioni di cura. A mio modesto avviso il suo invito potrebbe essere rivolto a un pubblico molto più ampio.
Oggi sono molti gli ambiti in cui viene svolta un’azione educativa, pensiamo anche solo a quanto i media sono pervasivi nella nostra vita quotidiana contribuendo alla creazione di modelli comportamentali. L’azione educativa non può essere svolta senza la consapevolezza di quelle che la pedagogista Irene Biemmi definisce “gabbie di genere”. Anche se non ce ne rendiamo conto, l’educazione non è mai neutra. Ognuno di noi trasmette quello che è che deriva anche da ciò che gli è stato insegnato. La pedagogia di genere si occupa proprio di riflettere sui condizionamenti che vengono trasmessi attraverso i modelli educativi. Se non ne siamo consapevoli è facilissimo incappare nel rischio di trasmetterli offrendo limitate possibilità di scelta a chi ci rivolgiamo.
L’immaginario potrebbe portarci a pensare a un testo rivolto a chi si occupa di infanzia, ma la competenza di Alessia Dulbecco conferma come la questione educativa non si esaurisca certo con i più piccoli. L’educazione è qualcosa che accompagna l’essere umano lungo tutto l’arco della vita. Il suo testo affronta separatamente le tre età della vita, dall’infanzia all’età adulta passando per l’adolescenza. Ogni fase ha le sue caratteristiche che l’autrice contestualizza e rappresenta con occhio attento. Tanti gli esempi che ogni giorno incontriamo e che possiamo leggere anche da una prospettiva diversa.
Un estratto delle conclusioni dell’autrice credo che possa ben rappresentare quanto la sua opera rappresenti qualcosa di indispensabile da leggere.
«Si è sempre fatto così» – una frase che si ascolta spesso e che chi pronuncia giustifica proprio facendo appello a quella presunta “naturalità” di certe pratiche – rivela quindi tutta la sua inconsistenza. Invece di impiegarla nel suo valore affermativo, dovremmo forse pronunciarla come se fosse una domanda, chiedendoci perché si sia sempre fatto così, che logiche ha promosso il mantenimento di un certo status quo e che interessi ha fatto. La diseguaglianza che caratterizza i generi non ha nulla di naturale: risponde a specifiche regole che, fortunatamente, non sono immutabili e così come le abbiamo acquisite, possiamo modificarle.
Con le cronache che riportano continuamente episodi di violenza di vario ordine e grado e vaghi tentativi per risolverli credo sia arrivato il momento di dare voce a chi per professione si occupa proprio di educazione, di quel processo che permette la crescita dell’uomo, di raggiungere l’autonomia e un adeguato livello di socializzazione, responsabilità personale e sociale. Durante la lettura del testo di Alessia Dulbecco tantissimi sono inoltre gli spunti di riflessione derivanti dalle note e dai riferimenti ad altri professionisti che hanno offerto il loro contributo a questo percorso di conoscenza. Nelle ultime pagine è poi riportata una bibliografia ampia e varia che rappresenta una raccolta davvero preziosa!
Paola Giannò
Foto in alto: Alessia Dulbecco, dal profilo Facebook dell’autrice
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