Luana Baldi: dalla farmacia alla pittura. Dipingere per sentirsi viva

Luana Baldi
Grandi tele, materia e colore. Nel suo terzo tempo l’artista trova la strada dell’arte come veicolo per esprimere se stessa.

Un pomeriggio è successo che entrassi in un circolo per un aperitivo. È successo che quello stesso giorno fosse inaugurata la mostra di una pittrice locale e che venissi catturata dai suoi quadri, dalle dimensioni, dai colori, dal movimento che raccontavano. Pochi giorni dopo Luana Baldi mi ha invitato a casa sua, nido pieno d’arte, sua e di altrə, e mi ha raccontato un po’ di sé.

La passione per l’arte c’è sempre stata?

«Sì, sicuramente. Mi è sempre piaciuto sia dipingere sia circondarmi di cose belle, nei limiti delle mie possibilità. Quando ho iniziato a dipingere l’ho fatto proprio per arredare la mia casa, per appendere i miei quadri, le mie cose, insoddisfatta di quello che vedevo in giro.»

Ha fatto studi artistici o è autodidatta?

«Ho frequentato il liceo scientifico e poi mi sono laureata in farmacia. Le uniche nozioni di arte ricevute sono state quelle della materia scolastica storia dell’arte, sia nella pratica che nella teoria, quindi si può dire che sono autodidatta. Nel corso degli anni mi sono sempre interessata di arte sia acquistando riviste, sia visitando mostre, sia “sfogliando” internet.»

Luana Baldi – Pesci rossi

Quali tecniche predilige nella pittura?

«Adesso sto utilizzando moltissimo il materico su tela, poi colorata con acrilici, smalti e ultimamente il catrame, che è un elemento che mi piace moltissimo sia per la consistenza che per il colore, si confà con me. Sono molto furiosa quando dipingo, lavoro di getto, perché voglio vedere concretizzato il lavoro. Poi ci torno sopra anche diverse volte sovrapponendo colori, per esempio, fino a che non sono soddisfatta dell’opera creata. È anche capitato che ridipingessi di bianco un quadro già finito e poi togliessi parzialmente il colore per fare venire fuori solo le parti che mi piacevano.»

Cos’è il materico?

«Per materico intendo una tela ricoperta di un impasto composto da gesso, colla e altro, così da dare la terza dimensione alla tela, ovvero il rilievo.»

Cosa prova quando dipinge?

«Quando dipingo mi sento tranquilla e, allo stesso tempo, carica. Provo una gran voglia di creare, di fare qualcosa proprio con le mani. Dipingo per me, anche se devo ammettere che gli apprezzamenti fanno sempre piacere, ma soprattutto è un bisogno mio. Mi sveglio al mattino e se sento la spinta creativa dipingo anche per ore. Il mio studio è in casa e lo spazio a disposizione è limitato, per cui non riesco a portare avanti più di un lavoro alla volta anche perché i quadri hanno bisogno di asciugare tra una mano e l’altra. Questo mi limita un po’, altrimenti avrei tre o quattro opere sui cui lavorare in contemporanea. Inoltre mi piace usare tele grandi e questo è un altro problema. Sono molto laboriosa per natura, non riesco a stare ferma con le mani in mano, e dipingere mi dà vita.»

Luana Baldi – Pietra Filosofale

Ha sempre dipinto o ha cominciato dopo aver smesso di lavorare?

«Io ho sempre dipinto in realtà. Il primo disegno di cui mi ricordo l’ho fatto alle elementari. Invece di dipingere un fiore, come gli altri bambini, dipinsi un rametto di peperoncino. Il mio disegno colpì molto le maestre, che lo ritennero originale e ben fatto, tanto da essere esposto sulle pareti della scuola. Poi ho dipinto molto durante il periodo delle vacanze estive, sempre però con colori a olio, quadri piccoli, ma da quando ho smesso di lavorare mi ci sono dedicata veramente.

I primi tempi della pensione si passano a non guardare l’orologio, a godersi il tempo libero da impegni, senza niente da fare. Poi, siccome, come dicevo prima, non riesco a stare con le mani in mano, ho cominciato a dedicarmi alla pittura a tempo pieno, anche supportata dalla mia famiglia. Una cosa invece che mi piace meno è farmi pubblicità, divulgare il mio lavoro sui social, anche trovare un titolo ai quadri e catalogarli. Capisco che sia importante per farsi conoscere e per organizzare le tele, ma mi trovo molto più a mio agio a dipingere invece che a fare l’archivista.»

Ha fatto anche delle mostre?

«Sì, ho fatto diverse mostre, specialmente nell’ultimo anno. La prima occasione di dipingere per altri me l’ha data Mirta Frosini, che produce e vende collane. Vide i miei quadri su Instagram e me ne commissionò alcuni. Poi ho esposto ad Agliana al DeKa Caffè  e al Parco di Carabattole durante le manifestazioni collegate col Giugno Aglianese, poi a Quarrata e in altre città d’Italia. A Lecce, a Bergamo, nella Galleria DuePuntoZero con la quale mi sono trovata molto bene. A Milano, grazie a PasspaARTout Uncoventional Gallery che ha esposto i miei quadri nella hall di un grande albergo durante la Fashion Week. A Eboli, invece, ho partecipato per due anni a Lenzuola d’Arte, una grande installazione a cielo aperto nella quale vengono appese lenzuola dipinte tra i palazzi, come panni stesi.»

Serena Pisaneschi

Foto in alto: Luana Baldi

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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