Sign of the times, salutiamo il 2023 e diamo il benvenuto al 2024

2024
Capodanno, torna il momento della speranza in un nuovo inizio, in un tempo migliore. A noi fare in modo che non sia solo una chimera.

Alla fine, il buon vecchio Brian Ferry mi ha aiutata a vincere la sindrome da pagina bianca che m’impediva di affrontare la scrittura di questo editoriale. Sapete com’è quando una canzone, senza motivo apparente, risuona nella vostra testa? Annaspavo in cerca di una sintesi sostenibile ed ecco lì, Sign of the times, la chiave di volta.

«Here is a rainbow for your hair. Here is another sign of the times. We live we die. We laugh we cry. We know not why […]».

Cosa ci lasciamo dietro? E cosa invece portiamo con noi? Il 2023 da cosa è stato caratterizzato? Quali sono i nostri desideri per il 2024?

Alle nostre spalle un anno impegnativo, difficile. Funestato da guerre lontane da ogni possibile soluzione. Dalla crisi economica che grava sulle famiglie. Dalla violenza contro le donne che ogni giorno ha attraversato il nostro paese tanto che “femminicidio”, secondo Treccani, è la parola del 2023.

Abbiamo pianto donne oltre il consueto come Jane Birkin, Glenda Jackson, Gina Lollobrigida, Michela Murgia, Sinead O’Connor, Mary Quant, Lucy Salani e Tina Turner. Donne che hanno contribuito al cambiamento e che ci aiutano a credere in tempo migliore.

Nel 2023, con Giorgia Meloni e Elly Schlein, per la prima volta in Italia sia la maggioranza, sia l’opposizione sono a guida femminile. E questo mi pare un importante segno dei tempi.

Così come i Nobel all’economista Claudia Goldin, che ha studiato gli svantaggi sistemici che penalizzano le donne sul lavoro, e alla biochimica Katalin Kariko, madre dei vaccini a mRna. Un buon auspicio per il 2024.

Il cinema ci regala la soddisfazione di vedere in testa alla classifiche due film che, con storie e linguaggi diversi, affrontano la questione femminile. Mi riferisco a C’è ancora domani che segna l’esordio di Paola Cortellesi alla regia e di Barbie diretto da Greta Gerwing. Il primo con i suoi 32 milioni d’incassi è ufficialmente il film più visto dell’anno in Italia.

Anche la pubblicità si fa più attenta e ci regala qualche soddisfazione. Papà che si affacciano al mondo del bucato, padri e figli lanciati nelle pulizie domestiche che disquisiscono di detersivi. E poi la più bella, quella dello spot natalizio di Amazon che ci ricorda che non è mai troppo tardi per essere felici.

È proprio a questo spot che affido l’augurio per il nuovo anno, che possa essere vissuto nel segno dell’amicizia e della condivisione. Buon 2024.

Cinzia Inguanta

In alto: foto di Matt Hardy da Pexels

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