Gilla ed Ester, maestra e allieva. Storie diverse ma parallele vissute in un periodo storico che ha lasciato ferite profonde.
Tra i dodici titoli candidati al Premio Strega 2024 c’è anche Aggiustare l’universo, ultimo romanzo di Raffaella Romagnolo, edito Mondadori.
Siamo nel 1945, la guerra è appena finita e Gilla si appresta a iniziare il nuovo anno scolastico nel piccolo paese in cui è stata sfollata con i genitori. La scuola elementare è malridotta, le mura portano i segni della guerra, delle atrocità commesse dai nazisti. In mezzo ad aule devastate e sporcizia, in un angolo riposa un vecchio planetario meccanico.
Tra le alunne di Gilla c’è una bambina che non parla. Francesca è misteriosa ma dà dimostrazione di una brillante intelligenza. Vive in orfanotrofio e nessuno sa niente di lei, ma la giovane maestra intuisce qualcosa dai suoi temi, dettagli che la portano sulla strada della verità.
In questo toccante romanzo, Raffaella Romagnolo racconta il periodo più buio della nostra storia recente. In un continuo altalenare tra presente e passato, chi legge viene travoltə dalla guerra, dalla Resistenza, dalle “disposizioni relative ai cittadini ebrei”. L’autrice le snocciola una dopo l’altra a più riprese, in un elenco che, più avanza nel tempo, più è terrificante. Francesca, che in realtà si chiama Ester, è stata vittima di persecuzioni e rastrellamenti. Il suo silenzio è un silenzio di paura, di solitudine, di nascondiglio. Gilla invece ha lottato con coraggio a fianco dei partigiani, in sella alla bicicletta e aggrappata a un amore che si deve trattenere.
Tra una lezione sui pianeti del sistema solare e l’altra, Gilla aggiusta con pazienza il planetario, sé stessa ed Ester. La scrittura limpida di Aggiustare l’universo ci accompagna pagina dopo pagina, facendoci scoprire piano piano le storie che contengono. Raffaella Romagnolo è capace di una narrazione in grado di avvolgere, regalando emozioni e colpi al cuore, a volte belli, a volte brutti. A mio parere, Aggiustare l’universo è un romanzo che si merita senza dubbio di essere nella dozzina del Premio Strega.
Serena Pisaneschi
Foto in alto: Raffaella Romagnolo da Biblioteche Civiche Torinesi
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