Protagonista della nostra rubrica oggi è un’avvocata impegnata politicamente e nel sociale con una grande passione per la poesia.
«Ho incontrato la poesia di Katia Zattoni quando l’avventura delle edizioni L’arcolaio di Gianfranco Fabbri muoveva i primi passi; la sua raccolta, Bucare la polvere, uscì nel mese di maggio del 2008 per entrare in casa mia quasi subito. Mi colpì nei suoi versi la capacità di osservare e criticare il quotidiano rovesciando le logiche che lo regolamentano.
Una lingua secca, scarna ma mai povera; un verseggiare sorretto da un ritmo che non cede mai, e che fa perno a volte nel sapiente gioco di inarcature, altre volte nella disposizione costante degli accenti; e questo perché Katia Zattoni, pur disincantata, non ha mai perso fiducia nella parola come testimonianza del vivere. Katia Zattoni è morta due giorni fa, l’8 ottobre scorso, di pomeriggio. Il miglior modo per ricordarla è leggerla.» Con queste parole Fabio Michieli ricorda Katia Zattoni, protagonista oggi della nostra rubrica, su PoetarumSilva nel mese di ottobre del 2013.
Katia Zattoni, avvocata e assessora del Comune di Forlì, aveva quarantacinque anni e da tempo conviveva con la fibrosi cistica. In città era molto amata per la sua sensibilità e per l’impegno civile. Il suo nome spesso appariva in progetti a favore delle persone più deboli e discriminate, come quelli in collaborazione con la Casa Circondariale della sua città, o legati alla Marcia della Pace Forlì-Bertinoro, che si svolge da alcuni anni.
Autrice di diversi manuali di Diritto civile, Zattoni aveva una grande passione per la poesia. E aveva talento, perché sono molti i premi che le sono stati attribuiti. Tra questi il Coop for words, nel 2003; il concorso nazionale di poesia a tema Il sogno delle donne, l’anno successivo. Nel 2005 conquistò il primo posto nella sezione poesia del concorso Sguardi sulla città, patrocinato dall’Unione Europea e dalla Regione Emilia Romagna.
Nel 2008,con la casa editrice L’Arcolaio di Forlì, ha pubblicato la silloge Bucare la polvere che contiene la poesia che vi proponiamo oggi. L’elaborazione video è curata da Debora Menichetti.
Serena Betti
in alto: Vincent Van Gogh, Notte stellata sul Rodano
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Le stelle brillano anche quando la notte è finita
Le stelle brillano anche
quando la notte è finita
e se non le vediamo
è per difetto di costruzione,
– errore di calcolo che
modella la nostra essenza -.
Adoriamo l’ovvio, consumiamo
l’usuale e non deviato,
film e biscotti della pubblicità;
seguiamo i consigli per gli acquisti,
evitando con cura l’intrigante,
il curioso movimento
laterale che sfiora appena i sensi.
E mentre predichiamo che
l’altro è diverso, abbiamo deciso
che chi muore scompare,
che la guerra è terapia chirurgica
dagli insoliti effetti collaterali.
Ma se chi muore scompare
forse più tardi tornerà, come
la luce delle stelle che brillano
anche quando la notte sarà finita.