Le Wachowski da Matrix all’impegno per i diritti delle persone trans

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La pellicola cult della distopia era firmata da una misteriosa coppia di registi e fratelli che rispondono al cognome di Wachowski.

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Nessunә, come Lana e Lilly Wachowski, ha saputo dare vita a mondi completi e coinvolgenti. Le due registe, sceneggiatrici e produttrici cinematografiche statunitensi non si limitano infatti a creare semplici scenari, ma costruiscono universi completi con regole, culture, filosofie e storie interne.

La loro fama è esplosa con la trilogia di Matrix, film che ha rivoluzionato il genere fantascientifico e ha aperto la strada a nuove frontiere narrative e visive. Le Wachowski possiedono un’estetica unica e riconoscibile, che si manifesta nella regia, nella scenografia, nei costumi e negli effetti speciali. I loro film sono spesso caratterizzati da un’azione spettacolare, sequenze innovative e una forte componente visiva che contribuisce a immergere lo spettatore nel loro universo.

Le opere delle Wachowski non sono però solo intrattenimento. Infatti, affrontano spesso tematiche profonde e filosofiche come la realtà, l’identità, la scelta, la libertà e il destino. La loro esplorazione di questi temi avviene in modo sottile e mai didascalico, invitando il pubblico a riflettere e a interrogarsi sul mondo che lo circonda.

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Lana Wachowski

Chi sono Lana e Lilly

Nate a Chicago, Lana il 21 giugno 1965 e Lilly il 29 dicembre 1967, le due sorelle hanno trascorso la loro infanzia in un sobborgo della periferia. Fin dalla giovane età, hanno sviluppato una passione per la fantasia e i giochi di ruolo, in particolare Dungeons & Dragons, che ha alimentato la loro immaginazione e il loro amore per la creazione di mondi “altri”.

Lana e Lilly non hanno una brillante carriera scolastica, non si può dire che siano studentә modello. Tuttavia, proprio in questi anni, mostrano un profondo interesse per i fumetti e per il cinema, e partecipano a diverse iniziative e agli spettacoli scolastici.

Dopo gli studi, Lana ha lavorato come carpentiere e fumettista, mentre Lilly come graphic designer. Nel 1996, hanno scritto e diretto il loro primo film, Bound – Torbido inganno, un thriller psicologico che ha ricevuto un buon successo di critica.

Il vero successo è arrivato però con Matrix (1999), una pellicola che ha combinato azione, filosofia e cyberpunk in un modo mai visto prima. Il film è un viaggio verso la consapevolezza di sé, attraverso i mondi, quello reale e quello inconscio. Il protagonista, Thomas Anderson (Keanu Reeves), che sceglie la pillola rossa per conoscere il reale, si risveglia come Neo, nel suo vero corpo, e comincia la sua lotta nella resistenza, fuori e dentro da Matrix, cioè il mondo virtuale.

La pellicola ha incassato oltre 460 milioni di dollari al botteghino e ha vinto quattro premi Oscar. Il successo di Matrix ha portato le Wachowski a dirigere i sequel Matrix Reloaded (2003) e Matrix Revolutions (2003), che hanno completato la trilogia.

Non solo Matrix

Oltre a Matrix, le registe hanno diretto altri film, tra cui Speed Racer (2008), Cloud Atlas (2012) e Jupiter – Il destino dell’universo (2015). Hanno scritto e prodotto anche la serie tv Sense8 (2015-2018), che affronta temi come la connessione umana e l’empatia. Lana Wachowski ha recentemente diretto The Matrix Resurrections (2021), quarto capitolo della saga di Matrix.

Con le loro opere, prima ancora che con il loro coming out, le sorelle Wachowski hanno esplorato le possibilità dell’individuo di immaginare un mondo “altro” in cui determinare e vivere la propria identità, qualsiasi essa sia.

Lilly Wachowski. Foto: Christa Holka

Vivere come se stessa

Lana è stata la prima regista di Hollywood a fare coming out come transgender, e la prima tra le due sorelle. Si è dichiarata nel luglio del 2012 in vista del lancio del loro nuovo film Cloud Atlas. In quello stesso anno Lana Wachowski ricevette il Visibility Awards dalla Human Rights Campaign, per il suo contributo alla comunità LGBTQIA+.

Nel suo discorso di premiazione rivelò che da giovane una volta aveva considerato il suicidio a causa del malessere generato dalla sua disforia di genere.

Quattro anni dopo, nel 2016, anche Lilly fa il suo coming out. Lo racconta con un toccante comunicato stampa, pubblicato dal Windy City Times, dove parla del suo passato e di come abbia deciso di cambiare sesso e uscire allo scoperto.

«Sapevo che prima o poi avrei dovuto fare coming out. Quando vivi apertamente come una persona transgender è… molto difficile nasconderlo. Volevo semplicemente prendermi del tempo per mettere la testa a posto e sentirmi a mio agio, ne avevo bisogno. Ma, a quanto pare, non ho potuto deciderlo io», dice Lilly, mentre racconta di come abbia deciso di rivelare la verità su se stessa a causa di un giornalista del Daily Mail.

«Quindi sì, sono transgender», continua il comunicato. «E sì, ho fatto la transizione, mia moglie, la mia famiglia e i miei amici lo sanno già. La maggior parte delle persone con cui lavoro lo sanno, e non c’è nessun problema con loro. Certo, questo grazie anche alla mia favolosa sorella, che l’ha fatto prima di me. Ma anche perché sono tutte persone fantastiche. Senza l’amore e il sostegno di mia moglie, dei miei amici e della mia famiglia non sarei dove sono oggi.»

Entrambe le sorelle sono impegnate nella difesa dei diritti delle persone trans e hanno sostenuto diverse organizzazioni LGBTQIA+.

Le sorelle Wachowski rappresentano un esempio di talento, innovazione e impegno sociale. Il loro lavoro ha contribuito a cambiare il panorama del cinema e della cultura pop, aprendo la strada a nuove rappresentazioni e a una maggiore inclusione. Il loro impegno per i diritti delle persone trans è un esempio di come si possa usare la propria voce per fare la differenza nel mondo.

Cinzia inguanta

Foto in alto: Una scena da Matrix delle sorelle Wachowski

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