Donnaridens: nessuna innocenza in Vocedavecchia di Elisa Victoria

Nel suo primo romanzo, pubblicato da Blackie edizioni (2022), l’autrice spagnola spazza via il cliché del candore fanciullesco.

Sivigliana, classe 1985, Elisa Victoria dichiara di relazionarsi facilmente con animali e bambini. Lo stesso, purtroppo, non le capita con gli adulti.

Qualche difficoltà di comunicazione ce l’ha anche la protagonista del suo romanzo Vocedavecchia (Blackie edizioni, 2022), Marina. Una bambina smaliziata, scissa tra apparenza e realtà e alla costante ricerca di un alleato.

Marina vive con la nonna sboccata e sanguigna. Con la madre, segnata da una malattia che è essa stessa un membro ingombrante della famiglia e che esiste da prima che lei nascesse. Con il patrigno-socio strambo che sdrammatizza il reale e con cui scarica la tensione a suon di pugilato e giochi di guerra. Tutta gente che non sa dimostrare i sentimenti o lo fa in maniera scomposta ed eccessiva. La sua famiglia vota PSOE (Partido Socialista Obrero Español), tifa Betis e al posto di Religione a scuola le fa studiare Etica che lei scambia per Ippica o almeno per un po’ per lei non fa differenza.

Molti ingredienti della trama portano alla mente altri romanzi dal piglio ironico, come lo splendido Notte di battaglia di Miriam Toews (Einaudi) e Una bambina da non frequentare di Imgard Keun (L’Orma). Tuttavia la voce di Victoria, la sua capacità di riportarci indietro a un tempo che molti hanno vissuto, i primi anni ’90, e di evocare somiglianze e profonde differenze tra noi e Marina è formidabile.

Anche di farci capire perché Marina non abbia altra scelta se non quella di apparire amabile e docile. Perché il mondo intorno a lei è troppo incasinato da permetterle di sgarrare o causare preoccupazioni alla sua famiglia. Almeno formalmente. La sua vita interiore, al contrario, è pulsante e irriverente e la spinge a dare delle occhiate prolungate alle riviste che gli adulti di casa lasciano in giro, dove trova immagini erotiche che le infondono un senso di oscura speranza. O a sfruttare i giochi di bambole come una palestra per il sesso che verrà.

Elisa Victoria ha collaborato con riviste web, pubblicato racconti in antologie e questo è il suo primo romanzo. Racchiuso in una copertina delicata, fatta di righe e fiorellini come la veste di una bambina. Ma che nasconde parole crude e potenti.

Silvia Roncucci

Foto in alto: Elisa Victoria

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