Tanti i risultati, ma c’è ancora quella brutta abitudine di riferirsi alle atlete privandole della loro identità.
Si sono da poco concluse le Olimpiadi di Parigi e, anche quest’anno, i risultati per renderci orgogliosə del nostro Paese non sono mancati.
Come vi avevamo raccontato in questo articolo, i primi giochi olimpici moderni si sono svolti nel 1896, ma solo nel nel 1900 furono ammesse donne. Quest’anno, dopo “solo” centoventiquattro anni, la partecipazione maschile e femminile si equivale.
Le atlete italiane si sono distinte in diverse discipline, talvolta affermandosi a volte conquistando titoli che mancavano da decenni o non erano mai stati vinti. Ovviamente non sono mancati quarti posti, sconfitte non preventivate, magari anche piccole delusioni, ma siamo più che certə che in ogni incontro, partita, gara, le atlete abbiano sempre dato il loro massimo.
Poter partecipare a un’olimpiade è una grandissima conquista già così, ce lo ha insegnato una ragazza di appena diciannove anni e dal grande talento. Come lei altre, dal nuoto, alla ginnastica artistica al judo, non hanno vissuto il mancato podio come una sconfitta, ma come una grande opportunità. Lo sport dovrebbe essere questo: un’occasione per vivere la propria passione al meglio, senza però il pallino fisso, e anche un po’ tossico, del risultato a ogni costo. La competizione è bella quando è sana, soprattutto con se stessə.
Noi de L’Altro Femminile vogliamo ringraziare queste donne, straordinarie atlete, per il grande impegno che hanno messo in queste Olimpiadi. Le ringraziamo e le abbracciamo tutte quante, da chi è uscita dal torneo alle prime eliminatorie a chi ha conquistato la medaglia più ambita. In tante hanno salito i gradini del podio e, purtroppo, è successo che note testate giornalistiche a tiratura nazionale si siano limitate a riferirsi a loro con appellativi di vario genere invece di farlo nel modo corretto, come dovrebbe sempre essere fatto in qualsiasi circostanza ci si riferisca a una donna: citando nome e cognome. E allora lo facciamo noi.
Lettrici e lettori: le campionesse olimpiche di Parigi 2024.
Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi, Alberta Santuccio, Mara Navarria, Spada, gara a squadre, oro
Alice Bellandi, judo, oro;
Silvana Maria Stanco, tiro a segno spec. trap, argento
Angela Andreoli, Alice D’amato, Manila Esposito, Elisa Iorio, Giorgia Villa, ginnastica artistica a squadre, argento;
Arianna Errigo, Alice Volpi, Martina Favaretto, Francesca Palumbo, fioretto, gara a squadre, argento
Marta Maggetti, windsurf, oro
Sara Errani, Jasmine Paolini, tennis, doppio femminile, oro
Manila Esposito, ginnastica artistica, spec. trave, bronzo
Alice D’Amato, ginnastica artistica, spec. trave, oro
Diana Bacosi, tiro a segno coppia mista spec. skeet, oro
Ginevra Taddeucci, nuoto, 10.000 metri, bronzo
Caterina Banti, vela coppia mista, categoria Nacra 17, oro
Sofia Raffaeli, ginnastica ritmica, bronzo
Chiara Consonni, Vittoria Guazzini, ciclismo su pista, spec. Madison, oro
Nadia Battocletti, atletica, 10.000 piani, argento
Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Daniela Mogurean, Laura Paris, ginnastica ritmica a squadre, bronzo
Marina Lubian, Carlotta Cambi, Monica De Gennaro, Alessia Orro, Caterina Bosetti, Anna Danesi, Miriam Sylla, Paola Egonu, Sarah Fahr, Loveth Omoruyi, Ekateriba Antropova, Gaia Giovannini, Ilaria Spirito, Pallavolo, oro
Un grande abbraccio e un applauso anche a tutti gli atleti italiani che hanno partecipato alle Olimpiadi, vincenti o no.
Serena Pisaneschi
Foto in altro: Frans Van Heerden su Pexels
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