Uno sguardo al passato per cambiare il futuro, anche fra le mura domestiche. Eroine di ieri e di oggi.
Quaderno proibito è il quarto romanzo di Alba de Céspedes edito da Mondadori nell’ormai lontano 1952. Scritto sotto forma di diario e ambientato nel secondo dopoguerra, racconta la vita familiare di Valeria, moglie e madre di due figli già grandi. Una domenica mattina, comprando le sigarette per il marito, non resiste all’impulso irrefrenabile di acquistare uno di quei «quaderni neri, lucidi, spessi, di quelli che usavo a scuola». La domenica non era consentito vendere articoli diversi dai tabacchi, se l’agente di guardia sulla porta se ne fosse accorto sarebbe stato un guaio, ma lei ne aveva «bisogno assolutamente». Lesta lo nasconde sotto il cappotto per tornare a casa agitata e confusa a nasconderlo nel cesto degli stracci. Non sa neanche cosa l’ha spinta a un gesto tanto inconsueto. Avrebbe usato il quaderno per scrivere gli avvenimenti delle sue giornate, una sorta di diario da mostrare al marito Michele e ai ragazzi in seguito, come memoria delle loro vicende familiari. Diventerà invece il suo segreto. Scrivendo, scoprirà una nuova se stessa e aspetti della vita familiare e coniugale nei quali era immersa ma non consapevole.
La scrittura è uno strumento potente per comprendere il proprio animo: la lentezza imposta dalla parola scritta sollecita riflessioni che la frenesia quotidiana non consente. Saggezza valida allora come ora. Dal suo diario, che durerà sei mesi, emergono molti aspetti della vita di Valeria che possono essere paragonati a quelli di tante donne del nostro tempo e questo impone delle domande.
Sono trascorsi settanta anni da quando Alba de Céspedes ha scritto il suo Quaderno proibito. Tanti piccoli gesti della vita familiare sono rimasti invariati e soprattutto dati per scontati. La famiglia è il nucleo alla base di ogni società; se certe dinamiche frutto di pregiudizi permangono al suo interno ancora oggi è pensabile che spariscano nel mondo là fuori? Se la necessità di un cambiamento si impone come sembra, forse possiamo partire dalle piccole cose di ogni giorno. Le eroine dei nostri giorni le possiamo trovare anche fra le mura domestiche.
Alba de Cèspedes è un’autrice oggi dimenticata, tanto che le sue opere non sono più state ristampate. È stata una donna di grande intelligenza, che aveva saputo precorrere e affrontare temi tutt’ora oggetto di dibattito. Crediamo meriterebbe un trattamento decisamente più dignitoso.
Paola Giannò