S. La nave di Teseo, un’opera simbolo della letteratura ergodica

La combinazione di una storia principale intrigante con una metanarrativa coinvolgente rende il testo un’esperienza di lettura unica.

S. La Nave di Teseo è il titolo del libro fittizio – pubblicato sotto il nome di V.M. Straka – al centro del romanzo S. di J.J. Abrams e Doug Dorst. Edito da Rizzoli, si tratta di un’opera complessa e multilivello che esplora temi filosofici ed esistenziali attraverso una narrazione avvincente e strutturata in modo innovativo. Romanzo dentro il romanzo, S. La Nave di Teseo è l’emblema della letteratura ergodica.

La vicenda è raccontata in uno stile denso e allusivo, pieno di simbolismi e riferimenti letterari, e narra le avventure di un uomo misterioso chiamato S. che viene coinvolto in una serie di eventi enigmatici e pericolosi.

Il protagonista si sveglia senza memoria su una nave e lungo il suo viaggio incontra vari personaggi che lo aiutano a scoprire pezzi del suo passato e della sua identità. S. deve affrontare dilemmi morali ed esistenziali e al contempo si trova invischiato in una complicata cospirazione.

Tutta la vicenda è un’allegoria sulla ricerca dell’identità e la natura mutevole del sé riflettendo il paradosso filosofico della nave di Teseo, introdotto per la prima volta da Plutarco. Il filosofo s’interrogava sulla possibilità che un oggetto, che ha avuto tutti i suoi componenti sostituiti, rimanga fondamentalmente lo stesso oggetto.

Questo romanzo si trova all’interno del libro S. circondato da annotazioni a margine scritte da due ragazzi, Jennifer ed Eric, che cercano di svelare i misteri dietro l’autore V.M. Straka e il significato del libro.

I ragazzi non si conoscono personalmente, cominciano a relazionarsi e comunicare solo attraverso le note che scrivono a penna sulle pagine, scambiandosi il volume di volta in volta lasciandolo in luoghi concordati tra gli scaffali della biblioteca dell’università che entrambi frequentano, Eric come dottorando e Jeniffer come studentessa.

La metanarrazione di questo testo crea un’esperienza di lettura immersiva e interattiva in cui il lettore deve decifrare non solo la storia di S., ma anche le vicende personali di Jennifer ed Eric. I ragazzi vengono raccontati e svelati solo attraverso le note a margine (hanno linee temporali diverse caratterizzate da accoppiate di colori differenti e naturalmente come se fossero scritte a mano da due persone distinte) e i vari documenti infilati tra le pagine (una cartolina, un ritaglio di giornale, una mappa, una vecchia foto, un tovagliolo scarabocchiato ecc.).

Perciò, in questo strano modo si crea un vero e proprio dialogo tra testo e lettore che richiede una continua interpretazione. La tensione narrativa racchiusa nella trama principale, ricca di intrighi e cospirazioni, forze oscure e poteri nascosti, è arricchita dalla dimensione umana e romantica che emerge dalla relazione tra Eric e Jennifer. Grazie a loro infatti, il testo evidenzia come la collaborazione e la condivisione delle esperienze possano portare a una comprensione più profonda e duratura.

I due livelli di lettura di quest’opera si confondono tra la storia d’amore dei due ragazzi e il mistero sull’identità di Straka da risolvere. S. La nave di Teseo è un libro intrigante, non lineare, divertente anche se complicato. Per gli amanti della letteratura ergodica sicuramente è uno degli esempi più autorevoli degli ultimi anni e imperdibile per chi vuole mettersi alla prova.

Federica Carteri

Foto in alto: da Pixabay

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