Un libro da riscoprire che racconta di donne desiderose di affermarsi insieme a un approfondimento sulla sua autrice, una donna oltre il consueto.
La mia mia proposta per questo venerdì è Nessuno torna indietro, romanzo di esordio della scrittrice italiana Alba de Céspedes. Mondadori pubblicò il romanzo per la prima volta nel 1938. L’opera riscosse immediatamente un grande successo sia di pubblico che di critica, in Italia e all’estero. Dopo alcuni anni di oblio è stato riproposto nel 2022 sempre dalla casa editrice Mondadori.
Il libro racconta di otto ragazze, poco più che ventenni, che si ritrovano a vivere a Roma presso il collegio femminile Grimaldi gestito da suore. Vinca, Xenia, Emanuela, Silvia, Anna, Valentina, Milly e Augusta sono molto diverse tra di loro per provenienza e per estrazione sociale ma si trovano a incrociare le proprie vite e condividere il percorso che si trovano a affrontare.
Da subito notiamo che queste donne sono spinte da desiderio di emancipazione e ambizioni lontani dai modelli femminili imposti dal fascismo in Italia. Emanuela, infatti, nasconde il segreto di una figlia avuta fuori da matrimonio mentre Vinca, spagnola di nascita, arriva a Roma dopo essere scappata del proprio paese per motivi politici. Sicuramente distanti dalla figura dell’“angelo del focolare” relegata strettamente all’ambito casalingo, tutte in cerca di un riscatto personale e un futuro migliore.
Per la sua critica implicita alla società dell’epoca, il regime fascista tentò di censurare il romanzo quando si trovava già alla ventesima edizione. Tuttavia, la censura fu elusa dalla casa editrice che ebbe il permesso di esaurire le copie in giacenza nei magazzini e che, successivamente, continuò a stampare dichiarando che le nuove copie erano sempre appartenenti alla ventesima edizione.
La forza di Nessuno torna indietro si deve alla scrittura intensa e sofisticata di Alba de Céspedes che crea un racconto corale di formazione dove, però, ogni voce ha il proprio spazio e caratteristiche definite. Le storie sono ben alternate, tanto che si arriva a conoscere molte sfaccettature delle giovani ragazze e non sarà difficile riconoscersi nei loro sentimenti.
Queste otto donne che stanno affrontando il delicato passaggio dall’adolescenza all’età adulta si trovano di fronte a scelte difficili, divise tra le aspettative della società e la necessità di autonomia e libertà. Pur sapendo che si perderanno, la loro convivenza le incastra precisamente. Lasceranno quasi tutte il collegio e faranno scelte dolorose in nome dei loro obiettivi, cercando di seguire la propria strada. Oppure verranno travolte dagli eventi. Tornare indietro sarà impossibile a tutte loro.
«Non sai che tutto è possibile nella vita, fuorché tornare indietro? Le strade sono tante, ognuna crede di prendere la buona, va, va e poi a un tratto s’accorge che ha sbagliato. Tutti vorremmo ricominciare. Ma gli atti che ci hanno accompagnato fin lì, sono alle nostre spalle attraverso la strada, a fare argine. E indietro non si può tornare. Nessuno torna indietro. È la più inesorabile forma di eguaglianza di tutti gli uomini di fronte alle leggi della vita».
In accoppiata con il romanzo di Alba de Céspedes vi propongo un episodio del programma Wikiradio che va in onda su Rai Radio3. Ogni puntata approfondisce un evento o un personaggio per i quali ricorre un anniversario proprio quel giorno, raccontati da esperti o studiosi.
In particolare, il mio consiglio ricade su Carteggi: Alba De Cespedes e Arnoldo Mondadori (del 25 gennaio 2024) facilmente ascoltabile su RaiPlay Sound. Raccontato da Nadia Terranova con letture tratte da Lettere all’editore. Alba De Céspedes e Gianna Manzini, autrici Mondadori a cura di Sabina Ciminari (Fondazione Arnoldo e Albert Mondadori) e le voci di Orsetta De Rossi e Francesco Mandica.
Attraverso lo scambio di lettere tra la scrittrice e il suo editore, nonché grande amico, approfondiamo la conoscenza di una vita oltre il consueto. Scopriamo il suo impegno con la rivista letteraria Mercurio dove scrivevano politici e intellettuali antifascisti come Pietro Nenni, Aldo Capitini, Pietro Calamandrei, Maria Bellonci e Gianna Manzini, Eugenio Montale, Natalia Ginzburg, Alberto Moravia e molti altri. Ma da dove arriva la decisione di dirigere una rivista del genere? Sicuramente fu fortemente influenzata dalla sua esperienza da partigiana, con il nome di battaglia di Clorinda.
Oltre l’attestato di stima nei confronti dell’amico, non manca però l’amarezza per misoginia che le riserva il mondo dell’editoria per questioni economiche e per disparità di trattamento rispetto ai suoi colleghi uomini (che vendevamo molto meno di lei).
In poco meno di mezz’ora scoprirete molte curiosità sulla vita di Alba de Céspedes e sono sicura che avrete voglia di conoscerla meglio e leggere i suoi romanzi. Buon ascolto e buon fine settimana!
Sara Simoni
Foto in alto: Alba de Céspedes
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