“Un libro e …” – IT, romanzo di Stephen King diventato un grande classico

IT
La storia di un gruppo di ragazzi che combattono insieme contro il peggiore dei mostri, unita alla vita del suo straordinario autore.

La mia proposta per questo venerdì è un best-seller internazionale e, probabilmente, uno dei romanzi più conosciuti di Stephen King, si tratta infatti di IT. Pubblicato negli Stati Uniti nel 1986, è arrivato in Italia l’anno successivo grazie a Sperling & Kupfer. Credo che la storia sia nota a tutti, anche grazie alla trasposizione televisiva degli anni Novanta e alla più recente cinematografica. È riduttivo dire che si tratta di un romanzo horror con protagonista un terrificante clown: per me è stato un perfetto romanzo di formazione.

I protagonisti sono sette ragazzini dodicenni: William “Bill” Denbrough, Benjamin “Ben” Hanscom, Beverly “Bev” Marsh, Richard “Richie” Tozier, Edward “Eddie” Kaspbrak, Michael “Mike” Hanlon e Stanley “Stan” Uris. Ognuno con le sue paure e i suoi problemi, perseguitati dai bulli sella scuola, sono troppo emarginati e fragili per potercela fare da soli, ma insieme costituiscono il Club dei Perdenti. A dispetto del nome compiono una vera e propria impresa di coraggio e salvano la loro cittadina ben due volte.

ITLa vicenda prende avvio dall’uccisione del piccolo George, fratello minore di Bill, mentre gioca in strada con la sua barchetta di carta durante un temporale. Cosa o chi è stato a compiere quel brutale omicidio? IT, che vive nelle fogne della città e può assumere molte forme diverse, tra cui il mostruoso clown Pennywise.

La trama si sviluppa su due piani temporali: uno che segue il Club dei Perdenti nel 1958 e uno che li riunisce da adulti, nel 1985, quando il male torna a tormentare Derry (città immaginaria creata da Stephen King, situata nel Maine). Questi due piani si intrecciano abilmente, creando un quadro complesso della lotta contro il male, che è tanto esterno quanto interiore e psicologico.

Stephen King crea un intreccio perfetto grazie a personaggi decisamente umani che impariamo a conoscere nel profondo, perché, più volte, ci troviamo vivere la storia dal loro personale punto di vista. La miscela di soprannaturale e di problemi quotidiani, rendono IT toccante oltre che spaventoso. Pennywise non è solo un mostro che terrorizza i bambini ma un simbolo delle paure più oscure che minacciano la serenità e l’innocenza. Si percepisce una costante sensazione di inquietudine, che cresce gradualmente fino a raggiungere i momenti più intensi del romanzo.

Prima di iniziare la lettura di IT ero piena di pregiudizi e convinta che non mi sarebbe piaciuto, che le uniche emozioni che avrei provato sarebbero state paura e terrore. Invece, si è rivelato essere un racconto di formazione dove l’amicizia gioca un ruolo fondamentale. Mi ha insegnato che l’orrore si trova ovunque, spesso vicino a noi, lo riconosciamo ma, allo stesso tempo, non possiamo sottrarci. Soprattutto, che il mostro più difficile da combattere e quello che ci portiamo dentro. Ho imparato che la paura non è uguale per tutti, la mia è diversa dalla vostra, ognuno ha il proprio IT. Michela Murgia diceva che questo romanzo le ha salvato la vita almeno sei volte, a me ha fatto compagnia durante un periodo di convalescenza obbligata, portandomi in un luogo dove la forza del gruppo rappresenta la liberazione anche al peggiore dei mali.

«Forse, considerò, non esistono nemmeno amici buoni o cattivi, forse ci sono solo amici, persone che prendono le tue parti quando stai male e che ti aiutano a non sentirti solo. Forse per un amico vale sempre la pena avere paura e sperare e vivere. Forse vale anche la pena persino morire per lui, se così ha da essere. Niente amici buoni. Niente amici cattivi. Persone e basta che vuoi avere vicino, persone con le quali hai bisogno di essere; persone che hanno costruito la loro dimora nel tuo cuore».

In accoppiata con IT vi propongo un episodio di Morgana, podcast di storielibere.fm realizzato da Michela Murgia e Chiara Tagliaferri, la casa delle donne fuori dagli schemi. Ogni puntata racconta la storia di una donna controcorrente, considerata strana, pericolosa o esagerata.

L’episodio numero 20 è dedicato, eccezionalmente, a un uomo… un “Morgano”: Stephen King! Perché hanno scelto di parlare di un uomo? E perché proprio il famoso scrittore statunitense? Forse perché la sua penna ci regala Morgane complesse e potenti, come Carrie, Annie Wilkes, Bev, Dolores. Alcune volte si tratta di donne spaventose, tanto quanto i suoi libri, altre volte sono donne spaventate, talmente abituate alla violenza da ritenerla quasi normale.

I capisaldi della poetica di King sono il riscatto dei suoi protagonisti dalla posizione marginale in cui si trovano. Le donne che riescono a emergere da rapporti malati e riscrivono la loro storia, cosa molto difficile nella vita reale. Un esempio è proprio la storia di Beverly Marsh di IT.

Scopriamo molte curiosità sulla vita dell’autore. Dall’infanzia, segnata dall’abbandono del padre, alla storia della pubblicazione del primo romanzo, Carrie, avvenuta quando aveva ventisei anni e grazie all’intervento di sua moglie. Tanti piccoli episodi e ricordi che poi ritroveremo in molte delle sue opere.

Grazie al racconto di Murgia e Tagliaferri ho conosciuto anche i suoi lati bui, come l’alcolismo, l’abuso di droghe (scriveva con un paio di bastoncini cotonati nel naso per tamponare le emorragie causate dalla cocaina) o le gravi difficoltà economiche. Le sue paure e le sue fobie (come quella per il numero 13) fanno sorridere e allo stesso tempo sono degne del miglior creatore di incubi di sempre.

Interessante è l’intervista alla scrittrice e giornalista Loredana Lipperini, grande appassionata di Stephen King e dei suoi numerosi romanzi. Sono convinta che vi verrà voglia di andare nuovamente a cercare storie straordinarie tra le migliaia di pagine che ha scritto, e sta continuando a scrivere, lo scrittore più femminista della letteratura moderna. Buon ascolto e buon fine settimana!

Sara Simoni

Foto in alto: Stephen King (da 10thingstotellyou.com)

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