Elena Somarè, il fischio è il suo nuovo strumento musicale

Elena Somarè
«Il fischio come canto, come racconto dell’anima, perché, mi pare di averlo già detto, tra tutti i suoni è quello più umano, quello meno infallibile.»

Elena Somarè è una persona con molte vite alle spalle tra cui, la più significativa forse, è quella di fotografa. Proviene da una famiglia di letterati e artisti: sette generazioni di pittori da parte di padre. Il nonno era addirittura professore a Brera. Molti letterati da parte di madre. Ha potuto quindi tranquillamente studiare fotografia senza che ingerenze familiari ne frustrassero la creatività.

Inizia a fare fotografa già a quattordici anni e apre il suo primo studio fotografico nell’84 quando è ancora una ragazzina, e lavora per diverse testate giornalistiche, tra cui L’EuropeoEpocaPanoramaGrazia, e altre. Con l’avvento del digitale però di fotografia non si vive più tanto bene e qui inizia la sua carriera di videomaker. Suoi dodici documentari sulla storia del Jazz commissionati nel 2009 e usciti con l’Espresso, poi venduti anche su Sky e Rai 5.

La musica infatti è una sua grande passione e quando per lavoro entra in contatto con l’arpista Lincoln Almada decide, nel 2007, di mettersi seriamente a studiare armonia e ritmica con lui. Attualmente si è fatta conoscere dal grande pubblico come fischiatrice professionista. Questa scelta particolare risale al fatto che fin da piccola amava fischiare. Ma, come dice lei stessa, una cosa è fischiare per gioco, diverso è fischiare per creare un suono piacevole da utilizzare come nuovo strumento musicale. Presentandosi sul sito scrive: «Il fischio come canto, come racconto dell’anima, perché, mi pare di averlo già detto, tra tutti i suoni è quello più umano, quello meno infallibile.»

L’Altro Femmnile presenta Elena Somaré – Realizzazione video Debora Menichetti

La sua carriera di musicista inizia piano, facendo dapprima piccole cose con alcune orchestre per poi comprendere che quello che lei cercava semplicemente non esisteva.

«Ci sono dei fischiatori al mondo che sono soltanto dei virtuosi e quindi sono delle curiosità ma chi fischia in modo davvero armonioso per far musica, non c’è, perché sono tutti essenzialmente dei giocolieri del fischio, ma non sono musicisti.»

Il suo arpista le fa notare come sia l’unica a usare il fischio come strumento musicale vero e proprio e le propone di studiare seriamente, così nel 2011 esce il primo disco. Proprio per questa unicità viene chiamata un po’ in tutto il mondo a fare le sue performance. È anche l’unica donna che ha fischiato nei paesi arabi ad Abu Dhabi (dove, tra le altre cose, è severamente vietato alle donne fischiare). È andata a New York, ha girato tutta l’Europa e in pratica adesso si dedica solo a questo. Sta per uscire il suo terzo disco, che sarà prevalentemente di cover ma comincia ad avere anche qualche pezzo personale.

«Per fare bene le cose bisogna dedicarcisi completamente quindi ho del tutto abbandonato fotografia e video e mi sono data esclusivamente, da cinque anni a questa parte, alla musica.»

Perché ci sono quasi solo cover nei suoi dischi?

«Nel mio prossimo album ci saranno finalmente due pezzi personali e il motivo è che già io porto in giro uno strumento strano e poco conosciuto e avevo bisogno di avvicinare le persone piano con qualcosa di noto per far comprendere come il fischio possa essere utilizzato per interpretare i brani esattamente come fosse un canto. Così ho iniziato con delle cover napoletane però partendo con brani del ‘500, quindi cose molto raffinate; poi ho proseguito con la musica sudamericana portando brani sempre molto particolari, del primo ‘900, che raccontano come la melodia europea sia approdata in Sudamerica. Ora c’è questo terzo disco che sta per uscire e che è sugli anni ’60: c’è dentro molta elettronica. Ho cambiato genere per avvicinarmi anche a un pubblico un po’ più giovane. Ora invece sto iniziando a comporre quindi spero che il quarto EP sia un po’ più originale.»

So che ha scritto un manuale.

«Un manuale di tecnica con anche un po’ di racconto, che nasce perché ci sono tante persone che fischiano ma non padroneggiano lo strumento come vorrebbero. Il fischio stonato è tremendo da sentire e molti mi chiedono come fare per imparare, quindi, dando per scontato che il suono uno sappia già emetterlo, il manuale serve per affinare poi la tecnica e per imparare come tirare fuori il proprio suono. È edito da Dantone e ha una ottima distribuzione quindi si dovrebbe trovare anche in tutti i negozi di musica o comunque online o su ordinazione.»

Elena Somarè e il suo nuovo strumento musicale. Ascoltiamola, perché è una ventata di aria fresca nel panorama musicale internazionale e una vera sfida, non a caso, intrapresa da una donna.

Laura Massera

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