Sport al femminile: il valore non riconosciuto

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Allenamenti, fatica e medaglie conquistate con sacrificio e impegno, ma sembra che certi traguardi non abbiano la stessa importanza se raggiunti da donne.

Di recente il calcio italiano ha fatto parlare di sé conquistando la Coppa Europea. Grande clamore, grandi festeggiamenti e grande entusiasmo sono seguiti all’impresa. Giustamente si è risvegliato l’orgoglio patriottico, che però, ahinoi, si accende esclusivamente per determinate discipline. Come ormai sappiamo molto bene, tutti gli altri sport, soprattutto se femminili, sono posizionati molto in basso nella classifica d’importanza e acclamazione, ma questo non significa che i risultati conseguiti siano meno valorosi.

Lo scorso 3 luglio la Nazionale femminile di softball ha conquistato il titolo europeo per la dodicesima volta. Dodicesima, non seconda, questo sta a significare che le nostre atlete azzurre sono decisamente di un altro livello, bravissime e capaci, meritevoli di considerazione esattamente quanto chiunque altro. Voleranno direttamente a Tokyo per le prossime Olimpiadi dove sono sicura che difenderanno il loro prestigio. Quella di quest’anno sarà la loro terza partecipazione olimpionica, in precedenza avevano gareggiato nel 2000 e nel 2004 piazzandosi rispettivamente al quinto e all’ottavo posto. Numerose, in passato, anche le partecipazioni ai Campionati Mondiali.

Un’altra bellissima realtà sportiva al femminile, che solo qualche settimana fa ha portato a casa due medaglie d’oro nelle finali di specialità della World Cup, è quella delle “farfalle”, ovvero la Nazionale di ginnastica ritmica. Il 30 maggio le azzurre sono salite sul gradino più alto del podio sia con l’esercizio alle cinque palle che quello misto cerchi-clavette, sbaragliando la concorrenza. Nel corso degli anni le bravissime atlete hanno conquistato molti riconoscimenti sia a livello individuale che di squadra. Leggiadre ed eleganti, affascinano pubblico e addetti con la loro impeccabile preparazione tecnica, risultato di costanti allenamenti e indiscusso talento.

Se a confronto del calcio qualsiasi sport perde d’importanza, la scarsa considerazione di cui gode lo sport femminile è addirittura lampante. Eppure di risultati importanti ne ottiene in continuazione, risultati che dovrebbero far gonfiare il petto d’orgoglio a ogni tifoso, anzi, a ogni italiano. La storia e l’esperienza ci dicono il contrario, invece: conta solo il calcio o poco altro. Ma non tutto il calcio però, perché ultimamente la Nazionale Femminile ha partecipato ai Campionati Mondiali ottenendo uno storico risultato (torneo nel quale la Nazionale Maschile non è nemmeno riuscita a qualificarsi, ricordo).

Come ha sottolineato anche Ilaria Ciofini nella sua intervista, purtroppo la realtà del calcio femminile è estremamente sottostimata, e mi dispiace molto sottolineare che in generale tutto lo sport femminile subisce la stessa sorte. Augurandoci che questa brutta visione delle cose cambi alla svelta e sicure del valore di tutte le nostre bravissime atlete azzurre, non ci resta che augurare loro il nostro miglior in bocca a lupo, certissime che s’impegneranno al massimo per portare il tricolore, che non ha sesso ma ha molto onore, il più in alto possibile.

Serena Pisaneschi

Foto: la Nazionale di ginnastica ritmica e la Nazionale femminile di softball 

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