Benedetta Barberio: diciassette anni e un talento tutto da scoprire

Benedetta Barberio
L’attitudine artistica che esplode prepotente da ogni suo lavoro e una vita davanti per poter scegliere la strada da percorrere.

Incontro Benedetta Barberio in occasione di un evento culturale, a Latina. Se ne sta rintanata nel suo angolo in fondo a una sala piena di persone, lavora a un dipinto senza quasi farsi notale, ma il tentativo è vano perché la bellezza e l’immediatezza dei suoi quadri non possono che farla risaltare agli occhi di tutti i partecipanti. Mi avvicino mentre il presentatore continua a parlare e le chiedo se posso farle un intervista per L’Altro Femminile. Accetta, e qualche giorno dopo, leggendo le risposte alle mie domande, mi rendo conto che, se alla sua età avessi avuto la sua stessa sicurezza, la mia strada sarebbe stata molto diversa.

Allora, Benedetta, ci parli un po’ di lei. Quanti anni ha, che scuola frequenta…

«Mi presento, sono Benedetta Barberio e ho diciassette anni. A settembre inizierò a frequentare il quarto anno di Liceo Artistico a Latina.»

Dalle immagini sul suo Instagram si vede benissimo il suo talento. Quando ha capito che l’arte era la sua strada?

«A detta di parenti e insegnanti, fin dalla tenera età ho manifestato una certa predisposizione per le materie artistiche, dovuta anche al metodo Steineriano della scuola che frequentavo, promotore della libera espressione del bambino. Dalla prima media, grazie alla “fase cavalli” ricorrenti nella quasi totalità dei miei disegni, ho iniziato ad affinare qualche tecnica. Dallo stesso anno, fino alla terza media ho frequentato un doposcuola, in quei pomeriggi ho prodotto le mie prime tre tele e qualche lavoro di studio anatomico. Concluse le medie e dopo un primo liceo burrascoso, sono finita al liceo artistico tra pregiudizi e mie insicurezze sulla scuola scelta, che ben presto sono risultati infondati. Oltre a un bell’ambiente, ho trovato insegnanti con i fiocchi che mi hanno seguita attentamente per due anni di grandi progressi, concorsi e progetti. Ebbene, mi sono resa conto che l’arte potesse essere un buon percorso da un paio d’anni.»

Nei suoi lavori padroneggia tecniche diverse, come sceglie quale usare di volta in volta?

«Dipende dal caso, se si tratta di un lavoro personale mi sbizzarrisco con la tecnica che mi ispira maggiormente al momento. Inoltre anche il contesto è importante: per il disegno all’aperto prediligo il duetto china e acquerelli, ma non sono mancate occasioni con colori a olio e acrilici (meno pratici negli spazi aperti). Se poi il lavoro è una commissione o è per scuola a quel punto sono disposta a utilizzare qualsiasi tecnica: collage, spatola, acrilici, pastello a olio, colori a olio, a spirito e via discorrendo. In ogni caso adoro sperimentare sempre nuovi metodi e approcci per la pittura e il disegno.»

Benedetta Barberio
Benedetta Barberio

Quanto tempo dedica ai suoi dipinti?

«Quanto ne occorre, l’arte ha bisogno del giusto respiro, anche per non correre il rischio di farsi andare in antipatia il lavoro. Quando inizio un’opera tendo sempre a essere costante e determinata, la curiosità di vederla completa mi dà molta motivazione.»

Fa uno studio per ogni progetto, bozzetti, schizzi, prima di cominciare a dipingere?

«Dipende dal tipo di lavoro o allenamento. È però consigliato elaborare una serie di rough (bozzetti), sia per l’impostazione dei contenuti che per le  forme, l’opera deve risultare sempre accattivante. Personalmente molto spesso tendo ad agire di getto, a seguito di un’ispirazione momentanea: costruisco l’immagine mentalmente, un velo di matita sul supporto per impostare l’immagine e vado.»

Cosa la ispira?

«Quello che mi circonda: esperienze, musica, natura, colori…»

Ha dei soggetti preferiti?

«Adoro disegnare la figura umana, soprattutto nella quotidianità. Porto sempre con me ovunque il mio  blocco da disegno e ogni momento è buono per catturare piccoli scorci.»

Quando capisce che un lavoro è “finito”?

«Ritengo un lavoro completo quando guardandolo nel complesso ritrovo armonia, a prescindere dal contenuto, i ritocchi poi sono infiniti.»

Quali sono i suoi progetti dopo il liceo?

«Dopo il liceo punto all’accademia delle belle arti. Dove? È ancora da ragionare, Roma mi attira molto.»

Come si vede tra vent’anni?

«Con tutta sincerità non saprei proprio, è un tempo così lontano, già pensare all’accademia è un bel salto. Posso però dire che mi vedo felice con tanti obiettivi raggiunti.»

È bello vedere tanta determinazione e tanta passione in una ragazza che è solo all’inizio della sua vita e tutto quello che possiamo fare è augurarle di poter realizzare i suoi sogni, perché il talento per poterlo fare non le manca di certo.

Serena Pisaneschi

Foto in alto: Benedetta Barberio

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1 commento su “Benedetta Barberio: diciassette anni e un talento tutto da scoprire”

  1. Alba Serapiglia

    Per chi ha avuto la fortuna di conoscere la famiglia in cui si è formata questa incantevole creatura non desta stupore la sua grande maturità e sicurezza. A giovani così impegnati e dediti a creare bellezza viene spontaneo augurare la realizzazione dei loro sogni perché miglioreranno la società. Ad miora cara, giovane donna

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