Carmen Consoli da piccola voleva fare la rockstar e grazie al cielo ci è riuscita

Carmen-Consoli
Un album denso di racconti, di vissuto e di sentimenti, come d’altronde la cantautrice ci ha abituato da venticinque anni a questa parte.

Chi di noi, nell’infanzia, non ha cullato il sogno di chi diventare da grande? C’era chi voleva fare il pompiere, la dottoressa, la veterinaria, l’astronauta… e poi c’era Carmen Consoli, che voleva fare la rockstar. Non credo che siano tutti riusciti a coronare quel sogno a occhi aperti, ma lei ce l’ha fatta, per nostra fortuna.

Dal 1996, anno di Due parole, ha inanellato una serie di album uno più bello dell’altro, con all’interno non canzoni, ma storie. I suoi testi non sono prevedibili, non sono banali, usano un linguaggio ricercato, studiato, addirittura colto. Il valore aggiunto di ogni testo è proprio quella particolarità del termine ricercato, adatto al messaggio, quasi non interessandosi a rime e assonanze ma mantenendo comunque l’armonia musicale. Chiunque conosca questa talentuosa donna siciliana, artista più che affermata anche all’estero, non può non essersi ritrovato immerso nelle sue canzoni, in quelli che sono piccoli scorci di prosa messi in musica. Storie, come dicevo, non solo canzoni per intrattenere, ma vere e proprie fabule in cui immergersi.

Il ventiquattro settembre è uscito Volevo fare la rockstar. L’album contiene dieci tracce, ognuna con qualcosa da raccontare o da suggerire. Vediamo una per una queste storie.

Sta succedendo. Rituffarsi ancora nell’amore nonostante il carico di paure che ci portiamo dietro. La prudenza contrapposta all’istinto, che si contrappone al salto nel vuoto. Una frase che riassume l’essenza del testo: «Com’è difficile un sorriso disinvolto quando un pensiero corre libero e scomposto.»

L’aquilone. Affrontare le cose che accadono senza fuggire, non ignorarle ma lasciandosi coinvolgere. Una frase che riassume l’essenza del testo: «Com’è facile ingannare il tempo un traguardo dopo l’altro, come anime in carriera senza alcun rimpianto.»

Una domenica al mare. Riscoprire la bellezza delle piccole cose, del bello che la vita ci riserva, anche se piccolo o breve. Una frase che riassume l’essenza del testo: «Se solo ci fermassimo a respirare col cuore, daremmo un po’ di ossigeno a pensieri e parole.»

Mago Magone. Velato (ma non troppo) chi va là a coloro che ingannano, illudono e sottolineano solo le brutture del mondo, alimentando il malumore di chi le circonda. Una frase che riassume l’essenza del testo: «Guardatevi gente dal Mago Magone, a premere tasti dolenti è un campione e proprio su quelli ama perseverare, sforna un copione per ogni occasione.»

Le cose di sempre. Una madre che parla al proprio figlio, il desiderio di insegnargli la strada giusta in un mondo fatto di prevaricazione. Una frase che riassume l’essenza del testo: «Come posso figlio mio insegnarti a rispettare le idee, le debolezze altrui, le piante e le zanzare, in questa giungla inospitale in cui a dettare legge è il predatore, il mito della clava e del terrore.»

Qualcosa di me che non ti aspetti. Tornare a rispettarsi, ad aiutarsi reciprocamente, riscoprire fratellanza e altruismo. Una frase che riassume l’essenza del testo: «Se conosci il freddo puoi apprezzare il calore che alberga in un gesto.»

Armonie numeriche. Una canzone per un padre che non c’è più e che manca tantissimo. Una frase che riassume l’essenza del testo: «Ed avrei voluto chiederti “sarai sempre orgoglioso di me?”»

Imparare dagli alberi a camminare. Quando ci prospettano il peggio, quando i nostri stessi timori ci frenano e ci impauriscono, occorre solo fermarsi e lasciare che tutto scorra via, soprattutto le paure. Una frase che riassume l’essenza del testo: «E chissà che non sia un bene ricominciare, imparare dagli alberi a camminare.»

L’uomo nero. Propaganda di un uomo che ricorda in maniera spaventosa Benito Mussolini e la sua ideologia. Un avvertimento per i posteri. Una frase che riassume l’essenza del testo: «Dovrò decidere, dovrò convincere, saprò inventare un nemico temibile, potrà sembrare una scelta illiberale, lasciate che sia uno solo a parlare.»

Volevo fare la rockstar. Una dichiarazione d’amore per la propria famiglia e l’infanzia vissuta, per la propria terra fatta di contrasti e pregiudizi (altrui). Una frase che riassume l’essenza del testo: «A mio nonno tremava la voce se parlava di certe cose, una parte di storia deve cambiare per tornare a sperare.»

Carmen Consoli anche in questo album ha saputo entrare in ogni canzone e renderla percepibile da dentro per dentro. La cosa che più riesce a questa artista, da Quello che sento in poi, è aggrappare chi ascolta e tenerlo incollato alla canzone completa, non solo alla musica (sempre più che eccellente), ma soprattutto al testo intero perché ogni parola diventa immagine e l’immagine sentimento. Le parole lei le sa usare con una maestria non comune ed è proprio questo che fa di lei La Cantantessa.

Serena Pisaneschi

Foto in alto: Carmen Consoli

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