Stefania Costantini e Amos Mosaner: una coppia d’oro a Pechino 2022

Stefania Costantini
Potrebbe sembrare un azzardo fantasioso ma le modalità messe in atto dalla coppia del curling potrebbero essere prese in considerazione per la valutazione di un nuovo modello sociale e familiare ma non solo.

L’Italia ha appena vinto l’oro in questa antica disciplina alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022 con un fantastico risultato di undici vittorie su undici. La nostra squadra formata da Stefania Costantini e Amos Mosaner ha battuto quella norvegese portando a casa la prima medaglia d’oro in assoluto del curling italiano nella specialità doppio misto.

L’idea di una competizione in doppio misto nel curling è nata negli anni ’90 per rendere il gioco più veloce e spettacolare. È stata inclusa nei giochi olimpici invernali solo dal 2018 e, invece dei normali quattro giocatori, prevede che la squadra sia composta solo da due giocatori, uno di sesso femminile e l’altro maschile.

Assistere allo loro strepitosa vittoria è stata una vera e propria meraviglia e non solo per il portentoso risultato sportivo. Se guardiamo da una prospettiva diversa possiamo vedere anche molto altro. Stefania Costantini e Amos Mosaner si sono rivelati una squadra dai ruoli perfettamente bilanciati: entrambi tirano il sasso così come entrambi spazzano in un’equa divisione dei ruoli. Già questo, anche se previsto dal regolamento, potrebbe essere un aspetto interessante. I nostri due protagonisti hanno però contribuito personalmente mettendo in atto una comunicazione efficace e reciprocamente rispettosa che ha determinato un grande spirito di collaborazione, che in una squadra è un elemento indispensabile. Il tutto è stato condito da una concentrazione impeccabile ma che sfociava sempre in grandi sorrisi.

Potrebbe sembrare un azzardo fantasioso ma le modalità messe in atto da Stefania Costantini e Amos Mosaner potrebbero essere prese in considerazione per la valutazione di un nuovo modello sociale e familiare ma non solo. Pensare a un’equa suddivisione dei compiti, lavorare in modo collaborativo come in una squadra, mantenere costantemente attiva la comunicazione e sempre sul piano del rispetto reciproco, questi potrebbero essere gli ingredienti giusti per ottenere ottimi risultati. I nostri giovanissimi atleti sembra lo abbiano dimostrato, ora tocca a noi riflettere su come poter fare altrettanto nelle nostre squadre anche se non sono olimpiche.

Paola Giannò

Foto in alto: Stefania Costantini

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