Vivian Maier: i suoi scatti italiani inediti in mostra a Torino

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I Musei Reali ospitano la mostra Inedita della bambinaia diventata una delle massime esponenti della street photography.

Dal 9 febbraio al 26 giugno 2022 i Musei Reali di Torino ospitano la mostra Inedita di Vivian Maier, la tata diventata una delle massime esponenti della cosiddetta street photography. Più di duecentocinquanta scatti che raccontano aspetti sconosciuti e propongono lavori anche inediti, come la serie di scatti realizzati durante il suo viaggio in Italia, in particolare a Torino e Genova, nell’estate del 1959. Le sue opere che ritraggono principalmente la strada e la vita dei quartieri popolari americani ed europei sono documentazione preziosa dei cambiamenti sociali dell’epoca.

La mostra, curata da Anne Morin, è organizzata da diChroma photography in collaborazione con i Musei Reali e la società Ares di Torino, la John Maloof Collection di Chicago e la Howard Greenberg Gallery di New York. L’esposizione è sostenuta da Women In Motion, un programma di Kering per evidenziare il ruolo delle donne nelle arti e nella cultura.

Vivian Maier è nata nel 1926 a New York da genitori europei e fino a venticinque anni è vissuta fra gli Stati Uniti e la Francia. Dopo il definitivo trasferimento negli Stati Uniti negli anni Cinquanta iniziò a lavorare come bambinaia, unico mestiere che sapeva fare e che la occupò per quarant’anni, continuando a coltivare la sua passione per la fotografia ereditata dalla madre. Nella casa dei coniugi Gensburg, dove viveva occupandosi dei loro tre figli, utilizzava il suo bagno privato come camera oscura e ogni occasione era buona per immortalare scene, gesti e dettagli della vita quotidiana che la circondava.

Non si conoscono tutte le famiglie presso le quali prestò servizio, ma nel 1987 si presentò ai coniugi Usiskin, suoi nuovi datori di lavoro, portando con sé duecento scatole di cartone contenenti il suo archivio personale, che furono immagazzinate in un box. In età avanzata Vivian Maier si trovò ad attraversare gravi difficoltà finanziarie e quel box, che conteneva le casse delle sue preziose fotografie, fu messo all’asta. I suoi negativi non sono andati dispersi e sono stati oggetto di una storia che sarebbe degna di un bellissimo romanzo.

Nel 2007 il giovane John Maloof, figlio di un rigattiere, volendo fare una ricerca sulla città di Chicago e avendo poco materiale, decise di comprare in blocco all’asta per trecentottanta dollari il contenuto di un box. Era stato espropriato a una donna che aveva smesso di pagarne l’affitto e conteneva un mucchio di cianfrusaglie. In quel ciarpame Maloof trovò una cassa con centinaia di negativi e rullini ancora da sviluppare che lo incuriosì.

Maloof stampò alcune di quelle foto e le pubblicò su Flickr, un sito che permette agli iscritti di condividere fotografie personali. Quegli scatti ottennero un interesse sorprendente e incoraggiarono Maloof ad approfondire la ricerca sulla loro autrice. Scoprì che la misteriosa proprietaria del box era Vivian Maier, una donna senza famiglia che aveva lavorato per tutta la vita come bambinaia. Nei suoi momenti liberi le piaceva scattare foto della vita quotidiana.

Nel 2008 Vivian, a causa di una caduta sul ghiaccio, battè la testa e fu ricoverata in ospedale. I Gensburg, affinché avesse le migliori cure, la fecero trasferire in una casa di cura a Highland Park,  ma Vivian morì poco dopo nell’aprile 2009. Né lei né i Gensburg seppero che due anni prima, a causa degli affitti non pagati, il suo box era stato messo all’asta. John Maloof, che cercava sue notizie e voleva valorizzare la sua opera, non era riuscito a rintracciare Vivian Maier.

Vivian Maier è stata una donna oltre il consueto che vogliamo ricordare insieme alle altre donne fotografe delle quali abbiamo già scritto, compresa Lucia Baldini. Qui potete trovare tutte le informazioni utili per visitare questa mostra da non perdere.

Paola Giannò

Foto in alto: Vivian Maier

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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