Al Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma un viaggio nell’evoluzione al femminile della professione di architetto.
Buone nuove, donne in architettura è la mostra a cura di Pippo Ciorra, Elena Motisi ed Elena Tinacci visitabile fino al 23 ottobre 2022 al MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma. È un viaggio nell’evoluzione al femminile della professione di architetto, dalle pioniere d’inizio ‘900 alle archistar di oggi, dai collettivi multidisciplinari ai grandi studi internazionali guidati da progettiste. Buone Nuove documenta il modo in cui la presenza di nuove figure stia infondendo nuove forze nell’architettura contemporanea. In particolare, in relazione alla Collezione del Museo e allo scopo di ampliarla, la mostra pone particolare attenzione al lavoro degli studi diretti o co-diretti da progettiste donne e a quegli organismi professionali che si mostrano più consapevoli dei mutamenti in atto, integrandoli nel loro processo progettuale.
La mostra Buone nuove viene descritta dagli stessi curatori come importante modo «di proseguire nel nostro intento di raccontare un universo architettonico in evoluzione e di promuovere le energie migliori. Almeno tre i temi che vorremmo sottolineare. Il primo è il crescente processo di liberazione del mondo professionale dell’architettura da pregiudizi e abitudini che spesso hanno frenato l’affermazione delle donne e di altri soggetti “non-standard” (collettivi, coppie, formazioni aperte). Il secondo riguarda l’impressione che l’allargamento della platea professionale nel senso della gender equality contribuisca positivamente alla capacità dell’architettura di rispondere alle urgenze del presente, soprattutto in termini di sensibilità ecologica, inclusività, sostenibilità sociale. L’ultimo punto, infine, vede l’Italia, dove troviamo molte donne tra i migliori progettisti emergenti (o emersi), come un esempio avanzato di questa trasformazione».
Buone nuove spazia da Signe Hornborg, prima donna al mondo a laurerasi in architettura a Helsinki nel 1890, a Zaha Hadid, prima architetta a ricevere nel 2004 il prestigioso Pritzker Prize. Da Norma Merrick Sklarek, definita la Rosa Parks dell’architettura, prima afroamericana ad avere accesso alla professione nel 1954, a icone del design modernista come Charlotte Perriand e Eileen Gray. Da Ada Louise Huxtable, inventrice negli anni ’60 della critica di architettura con la sua rubrica sul New York Times e vincitrice nel 1970 del Premio Pulitzer, a “pioniere” italiane come la paesaggista Maria Teresa Parpagliolo, fino ad alcune tra le esponenti più interessanti e rappresentative del firmamento dell’architettura contemporanea. Tra loro, le notissime Elizabeth Diller e Kazuyo Sejima o le giovani emergenti Francesca Torzo e Lucy Styles, già presenti nella collezione del MAXXI Architettura. La mostra comprende anche una serie di video-interviste ad autori/autrici che ricostruiscono le storie e le teorie che accompagnano questa narrazione.
Foto in alto: Giovanna Melandri, presidentessa Fondazione Maxxi presenta la mostra Buone Nuove
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