Pensavo fosse amore invece era un calesse, relazioni tossiche

relazioni tossiche - violenza
«Ho amato indiscriminatamente solo perché credevo di essere amata, essere scelta mi sembrava un lusso», da una testimonianza anonima.

Perché scegliere il 15 agosto per parlare di relazioni tossiche? Perché quando si soffre per una condizione di isolamento ci si può sentire più soli proprio quando ci troviamo nel mezzo della festa.

Stabilire regole e confini è sempre difficile, specie in materia di relazioni e sentimenti. Proprio per questo è importante imparare a riconoscere quei segnali che ci devono mettere in allarme. Di seguito alcuni campanelli d’allarme che contraddistinguono le relazioni tossiche.

  • Svalutazione. Ti fa sentire inadeguata e mancante? Ti fa dubitare di te stessa e del tuo valore? È solo una tattica. Vuole farti credere che lui sia la tua unica possibilità, che sia il solo che può amarti, perché non meriti di essere amata, che non vali abbastanza, che non hai scelta. Non è vero, ti sta manipolando psicologicamente.
  • Love bombing. Anche questa è una manipolazione psicologica. Una tra le più pericolose, spesso usata come meccanismo di reclutamento da parte di sette di ogni specie. Perciò, se il tuo lui ti bombarda d’amore (proprio in senso letterale), ti inonda d’ammirazione e di (troppe) attenzioni chiediti quali siano le sue reali intenzioni. Dubita, ma di lui non di te stessa perché è proprio questo lo scopo che vuole ottenere.
  • Montagne russe. Nelle relazioni tossiche arrivano con il love bombing. Prima ti idealizza, poi ti mortifica. Passi dalla perfezione all’essere sbagliata in un battito di ciglia. Ti trovi davanti a un muro di silenzio. Un attimo prima eri tutto per lui, l’attimo dopo ti ignora, scompare. Purtroppo però torna sempre. Non permetterglielo, non farti ingannare da sorprese, regali o parole seducenti. Anche questa è una tattica: ti sta manipolando.
relazioni tossiche - love bombing
Relazioni tossiche – Love bombing
  • Vittimismo. Non è mai colpa sua. Non si mette mai in discussione, non si assume una sola responsabilità. Scarica le colpe, attribuendo le sue azioni a cause esterne (stress, difficoltà a lavoro, problemi economici). Più spesso però la colpa è tua. Perché lo fai arrabbiare, perché lo obblighi a controllarti, perché gli fai perdere la pazienza, perché non ti fidi di lui, perché ti inventi le cose, non ti ricordi niente, non capisci. Sei paranoica, ossessionata, fuori di testa, finché non ti convinci che è davvero così: sei colpevole.
  • Isolamento sociale. Ti isolerà da tutti, familiari, amici, amiche e colleghə rispondendo al suo desiderio di controllo e di possesso. «Non lo vedi come ti trattano? Non capisci che si approfittano di te?» E tu, ancora una volta, dubiterai delle tue capacità di giudizio. Preoccupati se non ha amici e il suo mondo si risolve tutto con te. Ti farà credere che solo all’interno del vostro rapporto ci sia tutto il bello e il giusto.
  • Controllo. Deve sapere sempre dove e con chi sei. Prova fastidio per tutto quello che riguarda solo te e non lui, per tutto ciò che lo esclude. Tu senza lui non puoi esistere. Imporrà il suo controllo anche sulla tua persona, sul tuo corpo e il tuo peso, su ciò che indossi, sul tuo taglio di capelli, sul tuo modo di parlare, sul tuo lavoro, sui tuoi soldi. E tu ti sentirai sempre più sbagliata.
  • Violenza. Tutte le forme di violenza sono gravi e “uguali”, nel senso che sono espressione della stessa volontà di sopraffazione e annientamento. Non dovresti accettarla mai. Non quella fisica, uno schiaffo non è mai amore. Non quella verbale, minacce esplicite o implicite. Non quella economica, la tua autonomia finanziaria è un grave pericolo per lui farà di tutto per privartene. Non quella sessuale che non è solo costringerti con la forza è anche quando accondiscendi ai suoi desideri per tenerlo buono o per non farlo arrabbiare.

Se hai la sensazione che ci sia qualcosa che non va. Ascoltati. Se ti trovi sempre più spesso ad affrontare la paura di raccontare quello che sta accadendo, delle sue reazioni, di contrariarlo, o provi la paura costante di perderlo, non è normale. Come non lo è muoverti in punta di piedi, soppesare ogni parola per anticipare i suoi stati d’animo, per non infastidirlo, per assecondarlo, per non scatenare reazioni negative.

Attenta! Stai iniziando a scomparire. Sei in pericolo.  E no, non è colpa tua. Fatti aiutare. Non sei sola: Telefono Rosa – Più forti insieme, Rete Nazionale Antiviolenza a sostegno delle donne vittime di violenza, D.i.Re – Donne in Rete Contro la Violenza, Centri e servizi antiviolenza in italia, 1522 – Numero Anti Violenza e Stalking.

Cinzia Inguanta

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