Da sud a nord, dall’infanzia all’età adulta: un percorso di crescita di un bambino e di un’intera nazione, quando eravamo capaci di fare del bene a fondo perduto.
Nel 1946 l’Italia era stretta nella morsa di un dopoguerra difficile. Molto andava ricostruito: dai palazzi bombardati alla vita delle persone che avevano perso tutto. Soprattutto nelle regioni del sud una larga fetta di popolazione non aveva nemmeno di che mantenere i figli. È in una di queste famiglie che vive il piccolo Amerigo Speranza: figlio unico di una madre sola che narra di un padre partito per l’America a cercare fortuna.
Con la sua prosa Viola Ardone dipinge un quadro vivido: leggendo le sue parole sembra di sentire il dolore ai piedi delle scarpe sempre troppo piccole di Amerigo, l’odore del cibo povero ma saporito cucinato nella piccola cucina del “basso” della madre, è come accarezzare il pelo morbido del gatto randagio sfamato dalla vicina di casa.
In quell’anno il Partito Comunista organizza un’operazione ardita: in Emilia Romagna molte famiglie si dichiararono disposte ad accogliere in casa loro i bambini del sud, per vestirli, nutrirli e mandarli a scuola. Poco meno di un anno per rimettere in piedi quelle piccole anime e poi restituirle sane e in forze ai genitori. Superata la diffidenza iniziale (attenti ai comunisti: mangiano i bambini!), molti genitori accettano di far salire la prole sul treno che li porterà al nord, verso quella che sembra essere la loro salvezza.
I bambini di sei, sette, otto anni hanno bisogni di cibo nutriente per crescere fisicamente, ma non di meno hanno necessità di affetto e radici per sviluppare coscienza e personalità. Molti di loro si troveranno divisi fra una famiglia e l’altra, alcuni contesi, altri sempre in bilico fra due vite, nell’assurdo tentativo di fare una scelta a un’età che avrebbe solo bisogno di certezze.
«Che c’è, – fa Tommasino – senti già la mancanza?»
Non rispondo, mi giro dall’altro lato e faccio finta di mettermi a dormire.
«È naturale, – dice lui – ormai siamo spezzati in due metà.»
Il treno dei bambini di Viola Ardone
Viola Ardone attraverso le esperienze di Amerigo e dei suoi compagni di viaggio ci mostra tutti i risvolti di questa impresa titanica con cui i volontari comunisti, ragazzi appena scampati a una guerra mondiale, salvarono vite e crearono nuovi legami fra nord e sud. È un viaggio in treno che diviene il vero viaggio della vita; attraverso nuove esperienze e scelte differenti i bambini del treno diventano gli adulti che hanno ricostruito il nostro Paese.
Erna Corsi
In alto: un particolare della copertina
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A proposito dei personaggi e della “fonte” d’ispirazione di questo romanzo: https://giorinaldi.com/2020/12/03/chi-e-amerigo-de-il-treno-dei-bambini-di-viola-ardone/