Chiara Ferragni al Festival di Sanremo ha scatenato i leoni da tastiera

Per la nostra società essere donna è già abbastanza esecrabile, volerlo sbattere in faccia a tutti risulta davvero imperdonabile.

Il Festival di Sanremo si è concluso da pochi giorni e, come di consueto, le polemiche si trascineranno per settimane, nella migliore delle ipotesi. Potremmo – certo, potremmo – sorvolare sul fatto che, come sempre nella storia del festival, il conduttore fosse un uomo e che le donne siano state invitate a fare da cornice. Probabilmente memore degli scivoloni degli scorsi anni, c’è da riconoscere ad Amadeus il tentativo di apparire più politicamente corretto rispetto agli stereotipi di genere. Ma forse – certo, forse –  aver previsto il mazzo di fiori sia per gli uomini che per le donne poteva non essere sufficiente. Le donne al Festival di Sanremo appaiono sempre come cornice graziosa a cui dare voce per educazione, mantenendole comunque un passo indietro – anche se non si può più dire. 

Praticamente tutti i monologhi presentati dalle donne invitate al Festival per portare una testimonianza sono stati contestati dal pubblico a casa. Sui social, certo, dove è possibile attaccare da casa, in modo vile, chi si espone per qualcosa in cui crede.

Chiara Ferragni può piacere o meno, è un personaggio pubblico contestato e amato, imitato e criticato, ma mai ignorato. Io credo che al Festival abbia avuto il merito di portare un messaggio importante. Le parole scritte sul suo primo abito della serata di apertura, “Pensati libera”, lasciate a se stesse hanno tutta una serie di limiti sociali ed economici, ma contestualizzate con il suo monologo assumono un significato importante. Tutti i suoi outfit, altrettanto criticati, hanno celebrato il corpo femminile così com’è, senza renderlo un oggetto, senza doverlo assoggettare a quei rigidi canoni estetici che ci rendono tutte così insicure. 

«Un consiglio: celebra sempre i tuoi successi, non sminuirti mai di fronte a nessuno. Noi donne siamo abituate a farci piccole davanti a uomini duri. Se non mostri il tuo corpo sei una suora, se lo mostri troppo sei una prostituta. Essere una donna non è un limite, dillo alle tue amiche e lottate insieme ogni giorno per cambiare le cose. Io ci sto provando, anche in questo momento. Senti come batte il mio cuore? Riconosci queste emozioni? Ti vorrei abbracciare, piccola Chiara, per dirti che alla fine andrà tutto bene e che sì, sono fiera di te.» 

Le donne sono abituate a svalutare se stesse e il loro operato perché questo condizionamento parte fin dalla tenera età. Se potessimo davvero parlare con la bambina che è in noi per rassicurarla e sostenerla potremmo essere persone più forti e più felici. Certo, è molto difficile.
Allora magari potremmo semplicemente iniziare a farlo con le nuove generazioni, investendo così in un futuro davvero migliore. 

Erna Corsi

Foto in alto: Chiara Ferragni in abito Dior, con Gianni Morandi e Amadeus sul palco dell’Ariston – www.fanpage.it 

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