Lividi e prosecco. Una serata tra amiche e filosofie che nascono dalle bollicine, intenti che sgomitano ma che non è facile seguire.
Pillole di femminile, la rubrica per riflettere su alcuni piccoli grandi temi legati alla vita di tutti i giorni.
«Sai, all’inizio pensavo che avrei dovuto adattarmi alla nuova realtà, a quello che sarebbe rimasto. Tirare avanti, non prestare orecchio agli echi del passato, farmi andare bene tutto. Poi però ho capito che era un’enorme stronzata. Io non mi devo adattare a niente perché adattarsi significa arrendersi, accettare qualcosa anche se non è quello che vorremmo o in cui crediamo. L’errore fondamentale sta nel fermarsi a una sola idea, un solo prototipo di completezza, azzardo quasi a dire felicità. Invece non esiste uno stampo, un modo solo di essere appagati dalla vita. Veniamo indottrinate dalle favole, dai libri, dai maledetti film romantici, ma raccontano solo balle. La completezza di sé non ce la può dare un’altra persona, prima lo capiremo prima ci tireremo fuori dalla macchina impietosa che rimescola illusioni e aspettative. Non è che se un amore finisce noi finiamo con lui. Non bisogna stare dentro uno stereotipo o una cornice per essere giusti. Fanculo gli stereotipi e le cornici, la vita vera è sempre fuori dai margini.»
«E queste perle di saggezza te le ha tirate fuori il prosecco?»
«No, le botte al cuore.» Cristina si alzò e andò in cucina, tornando poco dopo con un’altra bottiglia di Valdobbiadene. «Per fortuna il prosecco guarisce i lividi» disse, stappandola.
Alessia allungò il calice, Cristina riempì il bicchiere dell’amica e il suo, poi arraffò una manciata di patatine e si lasciò cadere sul divano.
«Cosa guardiamo?» Alessia prese a scorrere il catalogo di Netflix.
«Boh» l’amica alzò le spalle, pulendosi le dita sui pantaloni della tuta.
«Le storie d’amore le escluderei.»
«Totalmente.»
«Per sempre.»
«In eterno.»
«Amen.»
Mentre Alessia passava da un fotogramma all’altro, Cristina bevve un sorso e prese un’altra manciata di patatine. Era grata di avere un’amica su cui contare, che si prestasse ad ascoltare gli sproloqui filosofici che le nascevano in testa dopo qualche bicchiere di alcol.
«E se riguardassimo Notting Hill? Tanto non corriamo certo il rischio che qualche star di Hollywood arrivi e s’innamori di noi» propose Alessia.
«In effetti non c’è il rischio, no» rifletté Cristina.
«Allora vado?» Il faccione di Hugh Grant sorridente le guardava dallo schermo.
«Vai» disse Cristina, pensando che non era poi così facile uscire da quella maledetta cornice.
Serena Pisaneschi
Foto in altro: di Kellepics e Couleur
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