«La scultura e i colori sono diventati il mediatore ideale della mia comunicazione prima con me stessa e poi con gli altri.»
Dal quinto numero de L’Altro Femminile, donne oltre il consueto, scarica il PDF della rivista o sfogliala online.
Come spesso accade a chi pratica arte, la veronese Piera Legnaghi è un’artista a tutto tondo anche se deve la sua fama principalmente alla scultura. Il suo destino appare segnato fino dalla nascita, il padre infatti era un artigiano, un cesellatore di arredi sacri autodidatta, così come lo è stata Piera. Vivere e crescere in una bottega artigiana ti forma a ogni respiro, a ogni passo: «Ho iniziato a dipingere a dieci anni» racconta «e la mia storia d’artista alla ricerca delle proprie radici umane e divine inizia in quel momento.»
Gli ostacoli e l’istinto
Il percorso artistico di Piera Legnaghi, così come la sua vita personale, è stato travagliato e pieno di ostacoli, primo dei quali l’avversione della famiglia. Erano altri tempi e quella bimba solitaria con la testa piena di fantasie non è certo stata incoraggiata a procedere sulle orme tracciate dal padre e dal fratello maggiore Igino. Ma Piera non si dà per vinta e continua a seguire il proprio istinto creativo passando dalla pittura alla scultura, alla realizzazione di gioielli. Inizia a far parlare di sé e a riscuotere consensi internazionali sul finire degli anni ’60. Il 1977 è stato l’anno della svolta con Strappo, opera in lamiera di ferro e prato collocata nel cortile del Museo di Castelvecchio di Verona. Il resto è storia.
Un’artista senza confini
Piera Legnaghi si cimenta anche in veste di scrittrice. Tra le varie opere pubblicate, voglio segnalare L’arte cura (Grafiche Aurora, 2016). Si tratta di un libro autobiografico in cui racconta la sua esperienza, la sua esplorazione dello spazio, del mondo e della natura, il suo essere donna e madre.
Una vita scandita dalla ricerca delle forme e dei colori, la sola modalità che l’artista ha «per poter vivere le emozioni, per poterle elaborare, per poterle distillare e dar loro una verità per sé e per gli altri, poiché ricercare la verità nella molteplicità delle sue forme è l’unica strada per vivere il reale.»
E ancora A cuore aperto (Bertoni editore, 2023), una raccolta di poesie presentata in anteprima al Salone internazionale del libro di Torino di quest’anno.
Il senso profondo dell’arte
Fondatrice dell’Associazione culturale Arte e Creatività, restituisce la sua esperienza di artista e di donna aiutando le persone che si rivolgono a lei, anche con scopi riabilitativi, a esprimere le emozioni attraverso la creatività. Il suo obbiettivo è incoraggiare una visione positiva delle proprie capacità per trasformarsi e ristabilire l’equilibrio perduto. Piera Legnaghi è artista nel senso pieno del termine ma prima di questo è una donna vera, autentica, sensibile e generosa in continua evoluzione perché la vita è proprio questo: trasformazione.
Cinzia Inguanta
Foto in alto: Piera Legnaghi da pieralegnaghi.com
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